Giovedì i lavoratori delle Terme Luigiane andranno a protestare a San Giovanni in Fiore per far ascoltare la loro voce e perplessità al presidente della Regione Mario Oliverio. È la decisione presa poco fa nell'assemblea indetta dal comitato dei lavoratori. La Cisl ha proclamato lo stato di agitazione. Tutti compatti i dipendenti per tutelare il diritto al lavoro.
Dopodomani porteranno la tessera elettorale per mostrare lo sdegno verso la politica regionale che, a loro dire, non sarebbe stata in grado di gestire fattivamente la vertenza delle Terme Luigiane.
L'intento è occupare pacificamente la sede comunale della cittadina silana e spingere per avere un incontro con il governatore della Calabria. Con una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali.
Durante l'incontro di questa mattina si è parlato del tavolo interlocutorio di ieri a Catanzaro. La proposta delineata (sulla quale si pronunceranno i consigli comunali di Acquappesa e Guardia) prevede la concessione di 18 mesi di accompagnamento ai due comuni termali per definire la procedura di autorizzazione all'esercizio. Nel lasso di tempo, anche per individuare il nuovo gestore, che ne sarà dei 250 dipendenti? Pare infatti che i comuni non vogliano concedere alla Sateca alcuna proroga.
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