Ottocento milioni di euro di contenzioso. E un bilancio consuntivo - quello del 2018 – che nessuno vuol firmare. In mezzo commissari che si dimettono a raffica, uno dopo l'altro: l’ultima a lasciare sarà, il dieci dicembre prossimo, Erminia Pellegrini.
L'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza è ormai una nave incagliata tra i debiti.
Lo scenario è familiare a tutta la sanità regionale sfregiata da anni di sperperi, incongruenze e iniziative finanziarie creative. Alcuni esempi? Ecco quelli cosentini: l’iscrizione in bilancio di crediti sopravvalutati e inesigibili; la mancanza di cognizione dei beni mobili e immobili di proprietà dell'Azienda; la pendenza di pignoramenti per 103 milioni di euro azionati utilizzando, a volte, il medesimo titolo esecutivo. Eppoi decine di milioni destinati a saldare parcelle legali, interessi di mora ed a garantire pagamenti doppi e tripli per via di astute cessioni di crediti. Un disastro.
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