Sulle Terme Luigiane «è necessario compiere ogni sforzo per salvaguardare occupazione e indotto. Per queste ragioni, la Cisl rinnova alla Regione Calabria l’invito a svolgere un ruolo attivo nell’individuare una soluzione alla vertenza. Venerdì prossimo, con un sit-in presso la Cittadella regionale, chiederemo un intervento che possa salvaguardare il futuro dei lavoratori di questa importante struttura termale». È quanto si legge in una nota della segreteria della Cisl di Cosenza.
«Dall’assemblea dei lavoratori delle Terme Luigiane svoltasi oggi, 16 febbraio, alla quale ha partecipato per la Cisl il segretario organizzativo Gerardo Calabria, si alza il grido di allarme dei lavoratori, il cui futuro è sempre più a rischio. Nello scontro sempre più forte tra sindaci e azienda, quelli che pagheranno certamente il prezzo più alto - prosegue la nota della Cisl Cosenza - sono, infatti, i lavoratori delle Terme Luigiane, insieme all’intero indotto generato dal comparto termale. Per queste ragioni, come Cisl, da sempre abbiamo chiesto semplicemente che fino all’assegnazione del nuovo aggiudicatario della gestione delle Terme la Sateca possa continuare le attività, per come previsto nell’accordo siglato in Prefettura. Ad oggi, cosa possiamo dire ai lavoratori delle Terme che ogni anno, da marzo in poi venivano assunti? A marzo, infatti, ogni anno devono essere avviate le attività di manutenzione con 15 lavoratori assunti e da aprile-maggio a novembre-dicembre si svolgono le attività relative alle cure. In totale, sono coinvolti circa 230 lavoratori. Si consideri che in media sono oltre 30.000 le presenze negli alberghi, la maggior parte provenienti da fuori regione, cui vanno sommate le presenze extralberghiere. Oltre 21.000 sono le persone che usufruiscono delle cure termali. Il 40% delle terapie viene erogato per utenti che provengono da fuori regione. Nei numeri - conclude la Cisl Cosenza - si legge l’importanza delle Terme Luigiane per il territorio».
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