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Cosenza, commercio fiaccato dal Covid

In città solo sull’isola pedonale di corso Mazzini hanno già abbassato la saracinesca una trentina di negozi

«Sono molto preoccupato. A Cosenza il Covid sta uccidendo le persone e l’economia». Ha lo sguardo perso nel vuoto e le mani incrociate un giovane barista del centro città che, lunedì mattina, nel primo giorno da zona arancione, era demoralizzato ancora più di quando eravamo in zona rossa. Basta fare un giro da piazza Bilotti fino a piazza dei Bruzi per toccare con mano i danni indelebili della pandemia. Saracinesche abbassate «per sempre», cartelli con scritto «chiusura attività», vetrine vuote dove sullo sfondo si intravedono solo scatoloni. Mentre si passeggia a corso Mazzini, in questi giorni, si respira un clima di sfiducia reso palese da quelle attività chiuse e non per zona rossa o per divieti ma perché «era impossibile pagare l’affitto». Sembra da non crederci, ma se si contano tutti i negozi chiusi dall’ex piazza Fera al Municipio sono quasi una trentina. Solo su quel tratto di corso. Molti di questi sono negozi storici di abbigliamento, di calzature che hanno un po’ rappresentato per anni la storia dello shopping cosentino. La passeggiata sul Corso era anche un’occasione per guardare le vetrine e, magari, pensare un domani di comprare qualche bel capo nei negozi più Inn della città. Adesso, tutto ciò non esiste.

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