Il viaggio dell’artista è semplicemente affascinante, sia per l’artista che lo compie sia per chi ha occasione di assaporare il frutto del suo cammino. Sono sensazioni molto piacevoli che siamo riusciti a cogliere nitidamente in «Le stelle», pezzo del cantautore calabrese Biagio Accardi, in radio e online, secondo singolo, dopo «Il bene», che ha preceduto l’uscita, oggi, del suo ultimo album «Fai che accada».
Difficile collocare Accardi. Musicista, poeta, scrittore, con una voglia matta di sperimentare e mettere in gioco la sua arte. Ciò che è certo, oltre all’indubbio valore artistico, invece, è l’affetto speciale che lo lega alla sua terra, la Magna Grecia. Così, «Le stelle» prende ispirazione dalla dottrina di Pitagora, il filosofo e matematico che fondò la sua scuola a Crotone.
«“Le stelle” fa riferimento alle teorie di Pitagora – spiega Accardi – secondo le quali la musica, come la matematica, coinvolge tutto l'universo, dando vita a un'armonia del cosmo. Ma vuole anche sottolineare il potere delle vibrazioni: anche il pensiero è vibrazione e può modificare lo stato delle cose».
In questo lavoro, il cantautore originario di Tortora (Cosenza), esplora la magica connessione tra il suono e le stelle, che dà vita ad armonie semplici e allo stesso tempo vibranti e potenti. Suoni e ritmi che s’incontrano e danzano con tutti gli elementi della natura. Mandola, flauto indiano e voce di Accardi non sono da soli in questa sorta di viaggio metafisico. Con loro Massimiliano Gallo e il suo basso. E ancora, gli echi sciamanici della voce del musicista madrileno Luis Paniagua, uno dei pionieri delle nuove musiche ancestrali, world music e musica spirituale senza parole e con parole di saggezza. Artista a tutto tondo, Paniagua ha in curriculum 26 album registrati come compositore, durante i 52 anni di esperienza sui palchi, nei quali si è servito di strumenti provenienti da tutto il mondo. Pregevole anche il videoclip di «Le stelle», su YouTube.
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