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Il ministro Provenzano a Cosenza: "Senza industria non c'è futuro, investire al Sud"

Il ministro Giuseppe Provenzano

La prima cosa che fa è ammirare il teatro Rendano, insieme a tutto il patrimonio artistico presente in piazza 15 Marzo. Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, una volta arrivato nella sala del Consiglio della Provincia di Cosenza, non guarda soltanto i beni storici della città fuori dalla finestra. Dice pure che, per rilanciarla la città e il Mezzogiorno in generale, "è essenziale puntare sul lavoro e sull’industria, per evitare che giovani eccellenze si trovino costrette ad andar via dalla propria terra".

In occasione dell’incontro di ieri, intitolato “Sud, scommessa nazionale. I Contratti istituzionali di sviluppo: opportunità di crescita”, l’esponente pd del governo Conte bis, già vicedirettore di Svimez, aggiunge che "si può dimostrare che il Sud non sia un deserto o una causa persa. Ché si può fare e costruire il diritto di restare". "I giovani – dichiara ancora, davanti ai sindaci, alle forze sociali e produttive del territorio partecipi – devono poter essere liberi di andare, ma anche di tornare e realizzare il loro futuro".

Ad accogliere Provenzano, oltre alle autorità civili e militari e a un’ampia platea tra cui spicca il candidato M5s a governatore della Calabria Francesco Aiello, il presidente della Provincia Franco Iacucci che, aprendo i lavori della giornata, afferma: "Le emergenze calabresi sono tante, così come quelle del Mezzogiorno. Basti pensare a quei dati numerici che illustrano il divario economico col centro Nord; ad esempio, per raggiungere o equiparare l’Italia settentrionale, al Sud servirebbero circa tre milioni di posti di lavoro. Ecco, pertanto, che al ministro chiediamo, nonostante già lo sappia, di prendere atto delle problematiche che ci sono e di porre in essere gli interventi più adeguati".

Intanto, a margine dell’incontro, che prosegue lo stesso pomeriggio con la visita del ministro all’Unical e nella sede di Ntt Data, Provenzano dice la sua anche sulle prossime elezioni regionali. "Il Pd – rende noto – ha fatto una scelta d’apertura, individuando in Callipo la Calabria capace di giocare d’attacco, di rimboccarsi le maniche e rappresentare l’eccellenza. Non abbiamo bisogno di avvocati difensori di questa terra – continua -, ma, piuttosto, sentiamo l’esigenza di un Sud che torni ad essere protagonista. Motivo per cui spero che su questo nome e su questa candidatura si possa raggiungere la massima unità per combattere le destre calabresi così divise. Abbiamo davvero l’opportunità di vincerle".

Analoga opinione quella di Iacucci, tra l’altro neo commissario della federazione provinciale democrat di Crotone, che sul punto conclude così: "Il Pd sta uscendo dalle difficoltà: con il nostro candidato, Callipo, abbiamo riaperto, per il 26 gennaio, la possibilità di giocarcela sul serio".

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