A Scalea il ritorno d'un incubo. L'arresto di Gennaro Licursi fa rivivere mai sopite angosce nella cittadina dell'Alto Tirreno calabrese riportando tutti all'alba d'un giorno d'estate: il 12 luglio del 2013. I lampeggianti e le sirene delle auto dei carabinieri svegliarono quel giorno la popolazione con il frastuono d'un terremoto. E, in effetti, d'un terremoto si trattava perché al sorgere del sole finirono in manette il sindaco Pasquale Basile, alcuni componenti della giunta municipale, un avvocato civilista insieme a una trentina di altre persone. Il Comune, salvo la mancata approvazione del bilancio o le dimissioni contestuale della maggioranza dei consiglieri, non può essere sciolto a causa dei guai giudiziari del primo cittadino. Licursi è anche consigliere provinciale. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio