Il grido d'allarme della Provincia di Cosenza e dei comuni. Un appello, quello dei territori, che si amplifica in tempo di coronavirus, non fosse altro perché tali organismi istituzionali risentivano già della crisi di cassa dovuta pure a sempre minori trasferimenti da parte dello Stato. Ieri sull'argomento è intervenuto l'inquilino di piazza 15 marzo, Franco Iacucci, in qualità anche di primo cittadino di Aiello Calabro.
«Condivido la netta presa di posizione assunta da Anci e Upi, nel corso della conferenza Stato-Regioni, che hanno deciso di abbandonare i lavori in videoconferenza chiedendo al Governo risposte più immediate. Risposte che dovranno arrivare già nel decreto di aprile».
Questa la premessa di Iacucci, che poi insiste: «Noi sindaci stiamo affrontando un'emergenza mai vista prima, con responsabilità enormi nei confronti dei cittadini e rischiando in prima linea. È chiaro, però, che anche i Comuni e le Province risentono della crisi e della mancata riscossione di tributi e tariffe con gravi ripercussioni sui bilanci e, di conseguenza, sui servizi.
Basti pensare all'immane lavoro che stanno svolgendo le polizie locali di tutta Italia ma che, come è ovvio, costituisce un costo. Servono cinque miliardi - è questa la cifra chiesta da Anci e Upi - altrimenti il rischio è che i servizi essenziali non saranno più garantiti. Richiesta che gli enti locali hanno avanzato già da tempo.
Insieme ad altri sindaci di tutta Italia - ha annunciato il presidente della Provincia, nonché responsabile della Commissione Mezzogiorno dell'Upi - ho firmato anch'io un documento per ribadire il nostro supporto all'iniziativa di Anci e Upi.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza
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