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Bonus fitti a Rende: il Pd torna alla carica: “Che fine ha fatto la quota 2020?”

Secondo i democrat il contributo erogato dal governo calabrese resta in Municipio

Il centro storico rendese

Bonus fitto casa? Questo sconosciuto. Almeno a sentire l’allarme politico e pubblico “lanciato” dal coordinamento locale del Pd. «Già alcuni mesi addietro abbiamo rimarcato l'inefficienza del settore dei servizi sociali del Comune di Rende; ambito che dovrebbe supportare i più bisognosi in questi tempi difficili di crisi sociale ed economica», scrivono Francesco Midulla e dem rendesi. «Spiegammo come la Regione, nella persona dell’assessore Gallo aveva provveduto già da un po’ di tempo ad erogare all’ente le somme previste del bonus affitto casa per l’anno 2020: ebbene, al momento, ancora nessuno dei beneficiari ha visto un soldo e, solo dopo le nostre sollecitazioni, si è provveduto ad erogare, con notevole ritardo, i bonus relativi al 2019», aggiungono dal partito. «Tutto dunque è tristemente fermo e i diritti dei cittadini continuano ad essere calpestati», per loro.

Il Recovery plan “Inclusione e Sociale”

In più considerando che al tema delle infrastrutture sociali è dedicata la seconda componente della missione 5 del Recovery Plan “Inclusione e Sociale”, vorrebbero sapere «se il ramo competente dell’amministrazione comunale abbia perlomeno attuato un indirizzo progettuale inerente i parametri descritti dalla manovra finanziaria, in particolar modo su quella specifica misura connessa alla realizzazione di “infrastrutture sociali nei Comuni e coinvolgimento Terzo settore”», si chiedono quelli del Pd. Per quale motivo? «Quest’azione – dichiarano – è considerata il fondamento e si focalizza sulle strutture a favore di minori, anziani non autosufficienti e persone con disabilità; ora tutti in città conosciamo la sciagurata fine del Centro Anziani condannato dell’inadeguatezza delle scelte politiche di quest’amministrazione troppo spesso orientate verso interessi privati piuttosto che collettivi. Come Pd, non ci stancheremo mai di essere la voce dei più bisognosi che queste miopi politiche sociali e l'inadeguatezza della amministrazione stanno fortemente penalizzando», la chiosa. «Sollecitiamo ancora una volta l'amministrazione comunale a procedere, il prima possibile, alla liquidazione di questi contributi, che possono essere un sollievo per i meno abbienti già fortemente penalizzati da più di un anno di pandemia», la richiesta.

Il centro anziani

A proposito di centro anziani: nei mesi scorsi si interessò della querelle anche la Fed riformista. «Il Centro anziani di Rende – scrissero – è stato per anni il fiore all’occhiello del Comune per quanto riguarda il settore dell’accoglienza per le persone della terza età. A testimoniare tutto ciò, i servizi televisivi di importanti trasmissioni che documentavano le qualità del Centro per gli anziani di Rende, senza dimenticare i numerosi riconoscimenti, i premi e gli attestati ricevuti. Una struttura comunale, che fino al 2013 accoglieva più di 40 ospiti e dove vi lavoravano 10 persone, nel centro della città e accreditata con la Regione. Con la gestione commissariale e la successiva amministrazione Manna, il servizio è stato esternalizzato», la loro precisazione.

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