“Ad oggi, a stagione balneare ampiamente avviata, nella spiaggia per disabili di Praia a Mare sono stati installati soltanto i servizi igienici e non c'è traccia del resto dell'attrezzatura. Ho seri dubbi che quest'anno il progetto venga realizzato. Dobbiamo quindi considerarlo fallito?” Se lo chiede Antonino De Lorenzo, consigliere di minoranza, che segnala il ritardo nell'allestimento della struttura comunale situata sull'arenile, quasi in corrispondenza del Municipio. E lo fa presentando una nuova interrogazione, questa volta rivolta all'assessore ai Servizi sociali del Comune di Praia a Mare, Carmela Filippelli, curatrice dell'iniziativa.
“Anche su questo tema – afferma De Lorenzo – serve chiarezza da parte dell'amministrazione comunale, dal momento che si tratta di un'opera realizzata con soldi pubblici. Circa 72 mila euro sono stati impegnati per acquistare l'attrezzatura necessaria a fornire un servizio inclusivo la cui bontà sulla carta è innegabile. In concreto, però, nessuno conosce quali risultati abbia prodotto nei due anni precedenti, perché nessun dato sugli accessi è stato reso pubblico e, di conseguenza, nessuna analisi è stata fatta. Come già detto negli anni passati, lo scopo inclusivo dell'idea stessa viene disatteso, praticamente 'ghettizzando' i destinatari del servizio, costringendoli in un'area aperta solo a loro e concentrandoli in un solo punto dei 6 chilometri di costa praiese”.
Il servizio in questione, denominato Oltre i confini, è stato realizzato con l'utilizzo di fondi pubblici per l'acquisto di servizi igienici idonei, attrezzatura per la relativa zona d'ombra e passerelle in plastica per accompagnare in acqua gli utenti tramite quattro sedie Job. Ovvero, carrozzine da spiaggia di ausilio alla mobilità che consentono di avere contatto con la spiaggia e il mare a soggetti con problemi motori permanenti o transitori. Oltre a chiedere a che punto sia l'installazione della spiaggia attrezzata e quali risultati abbia portato negli anni, De Lorenzo avanza anche una proposta.
“L'amministrazione comunale – sostiene – potrebbe proporre una una procedura di evidenza pubblica per la sottoscrizione di un protocollo d'intesa rivolta agli stabilimenti balneari, per affidare ad alcuni di loro le attrezzature acquistate con soldi pubblici e fornire gratuitamente il servizio in più punti della nostra costa. La differenza rispetto al progetto originario – conclude Antonino De Lorenzo – consisterebbe nella possibilità per i soggetti fragili di svolgere attività in un contesto naturale e inclusivo, degno di una società moderna e civile”.
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