“Può uno psicologo per alcolisti condurre una seduta terapeutica sorseggiando un Campari? Legalmente sì, ma eticamente e moralmente è inaccettabile. Questa metafora calza a pennello per l’attuale situazione di Praia a Mare”. A sostenerlo è Antonino De Lorenzo, consigliere di minoranza, che interviene sulle ultime vicende che riguardano il governo cittadino. Lo scorso giovedì 22 luglio 2021 il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Paola ha modificato la misura cautelare a carico di Antonio Praticò, sindaco di Praia a Mare indagato nell'operazione denominata "Amici in Comune", sostituendo gli arresti domiciliari con l’obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria, i carabinieri della locale Stazione, due volte al giorno tranne la domenica. Questa nuova misura cautelare ha fatto sì che il sindaco potesse tornare nell'esercizio delle funzioni connesse alla carica elettiva, sospese alcuni giorni dopo l’arresto con un provvedimento del prefetto di Cosenza, adottato in ossequio a quanto statuito dalla cosiddetta Legge Severino.
“Come già ampiamente detto - commenta De Lorenzo - nessuno al di fuori dell’autorità preposta deve lanciarsi in giudizi di natura giudiziaria. Il principio della ben nota presunzione di innocenza va sempre preservato, pur se al pari di quello di colpevolezza. Tanto perché nella propria ordinanza il Gip tiene conto di persistenti fatti gravi per i quali si procederà con apposito procedimento giudiziario che partirà il 23 settembre prossimo, con la prima udienza. Ma ritengo che sia il caso di fare una valutazione etica e morale , oltre che politica, di questa situazione. Fatta salva, come detto, la validità giuridica, mi chiedo se sia giusto che un sindaco indagato e sottoposto a misura cautelare rientri nella sua funzione. Io credo che dovrebbe dimettersi , sottoporsi a giudizio dell’autorità giudiziaria e in base al suo esito decidere se presentarsi nuovamente al vaglio degli elettori. Su questa riflessione, inoltre, mi piacerebbe conoscere l'opinione dei cittadini dal momento che quanto accaduto, paradossalmente, pare aver gettato una coltre di silenzio su Praia a Mare. Eticamente e moralmente - prosegue il consigliere comunale - chi fa politica deve essere un esempio di specchiata onestà. Quest’ultima caratteristica mal coesiste con la qualifica di indagato. Il requisito di onestà potrà certamente essere dimostrato in un processo, ma oggi è assente in capo a Praticò che per amministrare Praia a Mare deve poter intervenire tempestivamente su determinate questioni, oltre che rappresentare degnamente una intera comunità”.
Nella visione di De Lorenzo, dunque, la via delle dimissioni è l’unica percorribile viste le particolari condizioni in cui il governo cittadino oggi si trova. “ Non è un mistero - aggiunge il consigliere - che la procura e le forze dell’ordine continuino a indagare sulla situazione dell’ente. È mia intenzione chiedere un'ispezione ministeriale allo scopo di chiarire ogni lato oscuro e soprattutto per avviare un percorso di normalizzazione della macchina amministrativa, a beneficio di chi prossimamente dovrà sobbarcarsi onere e onore di governare”. Infine, proprio in termini di normalità, Antonino De Lorenzo commenta l’operato di Anna Maiorana, vicesindaco che ha guidato l’amministrazione comunale nei due mesi di sospensione dalla carica di Praticò. “ A lei - afferma - non posso che esprimere gratitudine per aver mostrato come sia possibile rivestire un ruolo istituzionale e rappresentativo in maniera differente. Ovvero, con competenza, gentilezza e anche autorevolezza, ma di certo senza acredine”.
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