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Cosenza, i leader riempiono le piazze sperando di gonfiare pure le urne

La visita in città dell’ex ministro Andrea Orlando vicesegretario del Pd. I partiti si contendono il primato al Comune e alla Regione. Porta a porta dei candidati nei quartieri in cerca di voti

La cavalcata dei leader. La città capoluogo e la provincia hanno ospitato la visita dei “capi” delle maggiori forze politiche italiane. L’ultimo a comparire in riva al Crati è stato, ieri sera, l’ex ministro e vicesegretario del Partito democratico, Andrea Orlando. L’esponente democrat è venuto a “benedire” la candidatura a sindaco di Franz Caruso e quella a governatore della regione di Amalia Bruni. Prima di lui hanno tenuto incontri e comizi Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Gaetano Quagliarello, Enrico Letta, Giuseppe Conte, Giovanni Toti e Nicola Fratoianni per testimoniare l’attenzione delle segreterie nazionali rispetto alla Calabria e, nel nostro caso, a Cosenza. La domanda legittima da porsi è: quanto peserà dal punto di vista elettorale la loro presenza sia in relazione alle Regionali che alle Amministrative? Ai tempi della tanto ingiustamente bistrattata “Prima Repubblica” un cinico commento accompagnava gli affollati comizi di alcuni storici personaggi: “piazze piene e urne vuote”. Se e quanto sia ancora attuale quel vecchio detto, lo capiremo la mattina del 5 ottobre quando la lista di vincitori e sconfitti, di eletti e trombati, sarà completata ed esposta da Prefetture e Viminale. In palio, sia alla Regione che al Comune c’è la conquista della primazia tra i partiti. Ogni forza in campo vorrebbe aggiudicarsi il podio e l’alloro di primo partito. Vederemo chi ci riuscirà.
Nelle ultime settimane i candidati a sindaco sono stati invitati ad incontri promossi dalle associazioni di categoria: industriali, commercianti, piccoli imprenditori e sindacati. Gli aspiranti alla carica di primo cittadino sono stati chiamati, martedì sera, in piazza Kennedy da Cgil, Cisl e Uil per un confronto. L’incontro ha tuttavia registrato una partecipazione di pubblico molto limitata. C’erano piccoli gruppi di sostenitori degli uni e degli altri ma mancava la gente comune. I passanti sbirciavano sbadatamente e tanti avventori consumavano nei bar prospicienti conversando amabilmente d’altro. Che significa? Forse che alcune iniziative rituali non interessano abbastanza o che, probabilmente, gli elettori hanno già deciso cosa fare secondo propri convincimenti e “meccanismi” diversi dagli incontri in piazza.

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