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Corigliano Rossano, le grandi città nate dalla fusione vanno supportare ancora meglio

Ne è convinta la deputata dei Cinque Stelle Elisa Scutellà

La fusione dei due ex comuni ausonico e bizantino che ha portato alla nascita della nuova città di Corigliano-Rossano, a parte le anacronistiche prese di posizione di coloro che vorrebbero tornare alle due originarie città separate, è unanimemente riconosciuta come una grande occasione di sviluppo della città che ha assunto dimensioni tali da ottenere la presenza di quei presidi ed istituti che toccano alle città di quella grandezza e dell’intero territorio. Ma anche una opportunità dal punto di vista dei contributi statali straordinari previsti per i comuni che hanno dato vita al progetto di fondersi in modo da semplificare ogni aspetto della vita amministrativa comunale. A questo proposito già dalla nascita della nuova città da più parti è stato fatto notare come il contributo statale per far fronte all’ordinaria amministrazione del nuovo comune non possa essere uguale ad altre realtà di piccole dimensioni. E proprio su questo aspetto è stato incentrato l’ordine del giorno al Decreto Legislativo 267/2000 presentato dalla portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, approvato dall’assemblea di Palazzo Montecitorio.

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