«Cara Rosaria, alla luce degli ultimi sviluppi politico-amministrativi, mi vedo costretta a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili da assessore, sin qui ricoperta per effetto del tuo decreto datato 20 gennaio 2022». Così inizia la lettera di Patrizia Carbone, dalla quale protende che la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è custodita in quella decisione, con cui la Succurro “rimodulando” l’esecutivo ha privato l’ormai ex assessore Carbone di tre importanti deleghe (Commercio, Attività produttive ad area Pip )rispetto al cui esercizio, rivela «peraltro, in precedenza mai alcuna obiezione di merito era stata sollevata», trasferendole al vicesindaco Daniela Astorino. Dunque, scricchiola l’esecutivo Succurro a 15 mesi dal suo insediamento. Un po’ ermetica in verità la lettera della Carbone più per diplomazia che per disadorno pensiero, lascia però intravedere come la stessa abbia ritenuto il ritiro delle deleghe «un’offesa politica che ha intaccato pure la dignità personale».
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