Acque agitate nel Pd. Non si placano le polemiche in vista del Congresso provinciale e adesso spunta anche una presunta «candidatura sottoscritta con una firma falsa». A renderlo noto è Davola Pucci, componente del direttivo di Aiello Calabro: «Ho appreso che il mio nome risulta essere nella lista che nell’ambito territoriale del Savuto è stata presentata a sostegno della candidata alla segreteria provinciale del Pd, Maria Locanto. Per quanto mi riguarda non intendo, in questo caso, esercitare il diritto di elettorato passivo ed essere potenziale componente di un organismo che nasce sulla base di una bieca spartizione della rappresentanza elettiva dell’assemblea provinciale del Partito e senza alcuna condivisione di contenuti e programma politico. Avrei preferito che fossi stata raggiunta almeno da una telefonata da parte della candidata Locanto. Niente di tutto ciò. Anzi, temo addirittura che la mia candidatura sia stata sottoscritta attraverso una firma falsa, dal momento che non è stata apposta da me e, dunque, per nulla autentica». Già da alcuni giorni sono emerse polemiche in riferimento alla presentazione delle liste che vedono da una parte candidata come capolista Maria Locanto e dall’altra Antonio Tursi. Sono state segnalate diverse anomalie e tra queste, nelle ultime ore, anche quella di candidati che – a loro dire – sarebbero stati inseriti «a loro insaputa». A “denunciare” tale situazione non solo Davola Pucci, ma anche Gianluca Falbo, commissario del Pd di Cassano allo Ionio.
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