Resta complessa la situazione in casa Pd. Resta complessa perché da quando è stato deciso di rinviare per la terza volta il congresso provinciale, è calata come una cappa sull’indizione dell’assemblea, in quanto la commissione nazionale di garanzia sta ancora esaminando i ricorsi pendenti e riguardanti proprio gli sfidanti alla carica di segretario, cioè il sub-commissario della Federazione bruzia, Maria Locanto, e il presidente del movimento “Controcorrente”, Antonio Tursi.
La problematica afferisce essenzialmente alla composizione delle liste, rispetto alle quali sarebbero emersi degli errori di compilazione da parte di entrambi i pretendenti alla guida del partito, nonostante su Tursi gravi pure la questione relativa alle scorse amministrative a Cosenza, il cui movimento, o parte di esso, avrebbe sostenuto altri aspiranti alla carica di sindaco invece di appoggiare il socialista Franz Caruso, che in quella occasione incassò l’apporto del Partito democratico nell’ottica di una candidatura la più unitaria possibile.
E adesso si attende il responso dei garanti, appunto, riuniti svariate volte e intenti ad ascoltare i protagonisti della vicenda. Pare siano stati auditi, in questi giorni, l’ex commissario, Marco Miccoli, che diede il via alle trattative nel centrosinistra durante la fase preparatoria alle comunali di Palazzo dei Bruzi, e l’attuale vicesindaco, Maria Pia Funaro, nelle vesti di presidente della commissione per il tesseramento del Pd e adesso anche per il congresso.
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