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Smaltimento rifiuti, Ugl Cosenza propone "un termovalorizzatore modello svedese"

L’inceneritore di Gioia Tauro

«Dopo oltre 20 anni di commissariamento regionale della gestione rifiuti ed il cambio, “a getto continuo” di amministratori, oggi ci troviamo con altre crisi nel cruciale settore dello smaltimento dei rifiuti non riciclabili». La Federazione Igiene Ambientale del Sindacato UGL di Cosenza, interviene per invitare alla responsabilità gli eletti, alla Regione e nelle Istituzioni locali, e prevenire con decisione e rapidità – prima che sia troppo tardi - il caos, i problemi sanitari e di inquinamento, gli sterili “scontri di campanile” su dove e come ripartire i rifiuti.

Circa la “raccolta differenziata” la Calabria arriva al 50% (Cosenza e Catanzaro le più virtuose, 60%, Vibo Valentia 54%, Reggio 40%, Crotone 32,70%, dati 2020). Le Istituzioni devono attuare un drastico cambio di rotta, passando da un modello lineare ad uno circolare per raccolta ed utilizzo di tali materiali mediante: trattamento e valorizzazione della frazione organica per trasformarla in BioMetano e ammendante compostato bio, per coltivazioni agricole, attraverso impianti di biodigestione anaerobica a secco di ultimissima generazione, quindi selezione e riciclaggio di ogni materia, plastica, carta, rifiuti RAE e di altri tipi.

«Chiediamo, come Sindacato, precisa l’UGL, vista anche la crisi energetica ed i prezzi dei combustili fossili alle stelle – di realizzare qui un termovalorizzatore di ultima generazione, di modello svedese, che consenta: di smaltire in maniera sostenibile gli scarti di lavorazione e della raccolta del secco non riciclabile, quindi sono destinati alla discarica; produrre energia elettrica nonché acqua calda da usare per il riscaldamento di immobili e, creare nuove opportunità lavorative (ricordiamo che in provincia di Cosenza, la sola Calabra Maceri e Servizi spa, attraverso i suoi impianti, già ora genera occupazione per oltre 450 unità), sia nella centrale che in un ampio indotto per i calabresi. L’elettricità immessa in rete potrebbe fornire, oltre che indipendenza energetica, un significativo contributo in termini di Pil regionale visto che la Calabria ha un pauroso gap rispetto ad altre regioni, senza dimenticare le favorevoli ricadute occupazionali.

Si superino i ritardi dovuti alla miopia della politica che non ha avuto il coraggio di decidere, trincerandosi sotto l’alibi ambientale che, seppur è aspetto importante, avrebbe richiesto però la necessità di programmare scelte alternative per l’autonomia energetica.

Circa riciclo e trasformazione dei rifiuti, in Italia si registra una situazione differente fra le varie regioni. In alcune, produttive azioni di trasformazione, in altre, siamo all’anno 0, come purtroppo in Calabria.
Il provvedimento-tampone escogitato: inviare i rifiuti in Svezia (!) bruciandoli in un “termovalorizzatore”, ovviamente è impossibile dato che - causa guerra Ucraina-Russia - il transito di navi nel Baltico è interrotto. Il presidente della Regione ha quindi scelto di “tamponare” ulteriormente il problema, raddoppiando il conferimento nell’inceneritore di Gioia Tauro ma questa “emergenza dell’emergenza” quanto potrà durare?»

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