Il grande rifiuto. Il passo di lato di Salvatore Monaco concretizza con una settimana di ritardo l’unità dei colonnelli del Partito democratico in vista del congresso provinciale atteso da anni. Una scelta evidentemente concordata col suo leader di riferimento, Carlo Guccione, il quale, a leggere le liste per l’assemblea provinciale legate al candidato superstite, Vittorio Pecoraro, ha portato a casa una decina di persone di sua fiducia.
Ieri il sindaco di Spezzano della Sila ha ufficializzato le ragioni del ritiro della candidatura in una nota: «Dopo ampie interlocuzioni politiche e dopo aver analizzato approfonditamente la proposta congressuale di Vittorio Pecoraro, ho deciso insieme ai tantissimi iscritti ed iscritte, segretari di circolo ed amministratori locali che avevano condiviso il mio progetto politico di ritirare la candidatura a segretario provinciale. Abbiamo voluto essere uno stimolo per la discussione congressuale e ritengo che i temi da noi portati avanti sulla centralità dei circoli, il rinnovamento del partito e i temi del lavoro e dell'inclusione sociale siano stati accolti nella mozione Pecoraro. Non ho mai fatto della mia candidatura una questione personale ma l'ho sempre considerata uno strumento per portare avanti idee e valori nei quali crediamo fortemente e che vogliamo al centro del PD della nostra provincia. Per questo, dopo aver raggiunto i risultati sui temi posti ed aver constatato la volontà di Vittorio di garantire pluralismo politico e territoriale, ho deciso di fare un passo avanti consentendo così al PD di svolgere un congresso in cui si possa «realizzare una maggioranza solida e forte intorno al futuro segretario Pecoraro».
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