Una tessera per volta. Fino a ricomporre completamente il puzzle, andato in frantumi anche durante la scalata alla Provincia, quando il centrosinistra ha ceduto il comando dell’Ente agli avversari nonostante l’amministrazione uscente portasse il contrassegno afferente a quella specifica area politica. Acqua passata, si dirà. Ma pure le competizioni successive hanno risentito della sconfitta incassata in piazza 15 Marzo, specie nell’atavica lotta interna tra componenti del medesimo raggruppamento.
Il Pd, ad ogni modo, ha voglia di riscatto e il processo di rinascita avviato in casa democrat non esclude il capoluogo bruzio. Tutt’altro. In riva al Crati si respira a pieni polmoni il clima del cambiamento, seppure gli spifferi polemici abbiano un tantino contraddistinto la recente fase pre-congressuale. Molte le novità. Innanzitutto la virata verso la linea verde del partito, e poi anche la volontà di ricercare un nominativo condiviso nella scelta del segretario della Federazione. Chiavi consegnate nelle mani del vicepresidente dell’internazionale socialista, Vittorio Pecoraro, pronto a riceverle materialmente tra qualche giorno in occasione dell’assemblea vera e propria al cospetto dei sessanta delegati nominati di recente. In pratica i cosiddetti maggiorenti del Pd hanno sostenuto senza esitazione la candidatura di Pecoraro, nulla togliendo al leader del movimento Controcorrente, Antonio Tursi, che da solo ha condotto l’avvincente sfida incassando un ottimo risultato in termini percentuali. Numeri lontani, certo, da quelli di Pecoraro, ma significativi e rappresentativi di una corposa schiera di sindaci.
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