Cambia la geografia politica a Rende. Soprattutto in vista delle prossime competizioni elettorali e delle amministrative. Ma alcuni dilemmi restano tuttora integri e non risolti. Il Pd, ad esempio, è forza di maggioranza oppure espressione e riferimento per le opposizioni? I cittadini e gli addetti ai lavori sono disorientati. Da una parte il gruppo consiliare ufficialmente costituito con a capo il consigliere Luciano Bonanno e Franco Beltrano. Dall’altra il segretario cittadino appena eletto, Annamaria Artese, che riveste contestualmente il ruolo di assessore al fianco del sindaco Manna.
Delle due, l’una. O la Artese chiama a raccolta i “dissidenti” e crea un gruppo unico ed univoco in Aula. O – da segretario – deve optare per il ruolo politico a discapito di quello istituzionale. In verità il segretario Artese sta cercando di trovare una soluzione terza. E coinvolgere più soggetti – politici ed istituzionali – possibili. Non è stato affatto un caso isolato dunque che lo scorso sabato si sia svolto un direttivo abbastanza infuocato nella sede della Biblioteca Civica di Quattromiglia. Alla presenza di Vittorio Pecoraro, segretario provinciale, si è discusso moltissimo della situazione politica d’oltre Campagnano. La riunione del direttivo avrebbe dovuto aprire la nuova fase con i ruoli da indicare. Presidente del partito, tesoriere e via discorrendo. Solo che proprio per le diatribe appena descritte non si è trovata alcuna quadra. Né tantomeno soluzioni di parte.
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