Gioe e dolori. A volte anche lacrime. Succede sempre all’indomani di qualche competizione elettorale, quando dalle urne escono i vincitori e i vinti. E giù ad analizzare il voto, a spiegare le ragioni che hanno portato al successo o alla debacle. La scalata al Parlamento consumatasi nella giornata di domenica non poteva che avere riflessi anche in riva al Crati, dove il centrodestra si è ampiamente affermato sulla scena bruzia, soprattutto dietro la spinta apportata dai meloniani, come avvenuto in gran parte d’Italia e pure in Calabria, seppure a Cosenza il podio sia stato appannaggio dei Cinque Stelle, diventando, non a caso, il primo partito in città.
Ma è il Pd a recitare il mea culpa, probabilmente perché ci si aspettava di più da una compagine ben radicata sul territorio e risultata fondamentale alle scorse amministrative, allorché il socialista Franz Caruso conquistò la fascia tricolore. La classe dirigente locale ha chiamato subito a raccolta le componenti apicali del Pd, ma prim’ancora che il tavolo della discussione prenda corpo e sostanza, sarà la costola democrat afferente al movimento “Controcorrente” ad inoltrarsi nei meandri delle percentuali.
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