Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rende, meno colate di cemento e 5 parchi naturali

L’architetto Daniela Francini illustra il nuovo Psc: riduce la volumetria di oltre 3 milioni di metri cubi rispetto alla variante del Prg

Ventiquattr’ore non possono bastare per spegnere ogni polemica dopo l’approvazione del Psc. Otto minuti che valgono 20 anni. Anche più, probabilmente. Ecco perché il consiglio comunale di martedì mattina è, a tutti gli effetti, una pubblica assise storica per la città. Ma come cambierà Rende?
Dal raffronto tra le previsioni del Prg e il Documento definitivo del Psc si evince l’assenza di aree aggiuntive rispetto a quelle già previste dalla precedente pianificazione, risultando «sottratte all’utilizzazione edilizia rispetto alle previsioni della variante al Prg aree con estensione di circa 296 ettari», ha avuto modo di spiegare in questi mesi l’architetto Daniela Francini che è stata a capo del pool tecnico per redigere lo strumento urbanistico. Alla superficie complessiva delle aree sottratte all’edificazione corrisponde una sottrazione di volumetria per 3.332.853 di metri cubi. Dalle tavole di raffronto tra lo stato attuale della pianificazione vigente e le tavole di sintesi di progetto del Psc emerge, per gli amministratori, «l’accurata messa in sicurezza del territorio anche alla luce delle nuove emergenze climatiche e ambientali e in conformità alla legislazione vigente». Il Psc ripristina il reticolo idrografico nella sua interezza e sottrae da «qualsiasi previsione di nuova edificazione diversi ettari che risultano attualmente edificabili nel Prg vigente ma che dall’attento e accurato studio del Psc rientrano nella classe 4 di fattibilità di massimo rischio e che corrispondono alla riduzione di una considerevole volumetria». Nozioni tecniche che però non hanno convinto per nulla gli oppositori.
Quali le aree interessate? Sono state individuate quelle degradate dal punto di vista ambientale da rigenerare a parco naturale (ex discarica Sant’Agostino) da sottoporre alle apposite verifiche previste, ad esito delle quali saranno messe in atto opportune azioni di messa in sicurezza e bonifica e ripristino ambientale e risultano da sottoporre a rigenerazione urbana e ambientale le aree della ex Legnochimica. Il Psc individua inoltre cinque parchi naturali e i parchi fluviali dell’Emoli, del Crati, del Campagnano, del Surdo e di Settimo.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

Caricamento commenti

Commenta la notizia