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Cosenza, le tante “versioni” di un Pd sfilacciato

Poche le certezze emerse nella recente riunione del Circolo cittadino dei democrat. C’è chi inneggia al cambio di passo e chi, invece, paventa una mozione di sfiducia nei confronti del segretario provinciale

Se Giano era un dio bifronte, il Pd di volti ne ha certamente più di due. Visi contriti, però, per non dire imbronciati, quando, invece, bisognerebbe mostrare ilarità e voglia di stare insieme. Qualità al momento distanti da un partito alla perenne ricerca della compattezza, spesso diviso e dilaniato dalle polemiche interne. L’altra sera, ad ogni modo, gli iscritti al Circolo cittadino ci hanno provato a sorridere, comunque a parlarsi e a disquisire sulle tante questioni aperte e mai veramente risolte. Frutto, forse, di un contenitore troppo affollato, dove si procede a ranghi separati.

Le troppe correnti interne

Dopotutto la filosofia correntizia è quasi diventata il segno distintivo del Pd, che predica la politica del rinnovamento, salvo, poi, non applicarla. E così tornano i fantasmi di sempre, pronti a tirare giù dalla sedia il nocchiero di turno. In questa circostanza Vittorio Pecoraro, giovane esponente democra, eletto segretario provinciale meno di un anno addietro, la cui autosospensione dalla carica sembrava l’anticamera delle dimissioni, mentre circolerebbe un documento nel quale 33 componenti della Direzione sarebbero intenzionati a presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Pecoraro, chiedendo al presidente dell’assemblea, Maria Locanto, di convocare il medesimo organismo allo scopo di affrontare l’argomento. I firmatari della nota graviterebbero in più aree del Pd, chi riconoscendosi nelle posizioni dei consiglieri regionali, Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, altri nel movimento fondato da Antonio Tursi, Controcorrente, altri ancora nei Ricostituenti di Mario Franchino, nella stessa Locanto e nella “Migliore Calabria” di Graziano Di Natale.

Un barlume di ottimismo

Al di là della sfiducia a Pecoraro, il tavolo assembleare servirebbe anche a chiarire i motivi delle tante incomprensioni, nonostante l’altra sera, appunto, dalla riunione del Circolo cittadino, tenuto a battesimo dalla coordinatrice, Rosi Caligiuri e da Pecoraro, un barlume di ottimismo è trapelato nelle stanze della Federazione. Lo dimostra la relazione conclusiva sottoposta dalla Caligiuri all’attenzione dei presenti, che per un solo voto contrario non ha incassato l’unanimità dei consensi, fatta eccezione per i tre consiglieri comunali di Palazzo dei Bruzi, Aldo Trecroci, Gianfranco Tinto e Francesco Graziadio, che hanno abbandonato la riunione al momento di esprimere la propria preferenza, già entrati in contrapposizione con il gruppo consiliare democrat del quale non fanno più parte.

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