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Cosenza, le amnesie di Comune e Provincia. Dimenticato il Giorno del... Ricordo

Nessuna nota ufficiale dagli enti locali, solo la Regione la celebra con Roberto Occhiuto. Solo nelle scuole si sono tenute lezioni dedicate alle Foibe. Eppure tra i martiri italiani si contano anche 5 cosentini

«Le foibe e l’esodo hanno rappresentato un trauma doloroso per la nascente Repubblica che si trovava ad affrontare l’eredità gravosa di un Paese uscito sconfitto dalla guerra. Quelle vicende costituiscono una tragedia che non può essere dimenticata». Le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, accendono i riflettori sul “Giorno del Ricordo” del martirio degli italiani, un eccidio che per lungo tempo è rimasto sepolto sotto la montagna di bugie di Stato (e ieri il premier Giorgia Meloni ha chiesto ufficialmente perdono per i decenni di silenzio delle istituzioni), cancellato dai libri di storia, dai dibattiti pubblici, dalle aule. Una verità oltraggiata dall’imbarazzante silenzio sulle persecuzioni razziali che generarono una carneficina di nostri connazionali lungo la frontiera con l’ex Jugoslavia. Solo dopo sessant’anni il martirio sarà ribattezzato “l’olocausto degli italiani”, con tanti calabresi e molti cosentini, trucidati dalle truppe di Tito sul confine nord-orientale.

In Calabria, il governatore, Roberto Occhiuto, ha voluto rendere omaggio «alla memoria di migliaia di italiani vittime delle foibe alla fine della Seconda guerra mondiale». Il presidente ha aggiunto: «Questa giornata rappresenta un importante momento di riflessione sull’orrore di quegli eventi storici, spesso dimenticati o trascurati. Come Istituzioni e cittadini abbiamo il dovere di celebrare quel carico di sofferenza, dolore e sangue dei martiri italiani, con la speranza che simili tragedie non si ripetano più». Ma quello di Occhiuto è rimasto l’unico pensiero istituzionale in Calabria nelle 24 ore. In città, nessun intervento ufficiale all’interno di una giornata scivolata via nel silenzio, compressa tra il Festival di Sanremo e la battaglia sull’Autonomia differenziata dentro la quale è stata imboscata la campagna elettorale per le Europee. Nessuna manifestazione pubblica, solo lezioni dedicate nelle scuole ripartendo da quello che accadde ai nostri connazionali subito l’armistizio dell’8 settembre del 1943. Comune e Provincia hanno, evidentemente, “dimenticato” la “Giornata del Ricordo”.

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