«Il mio obiettivo è molto chiaro: gareggio sempre per vincere. Stiamo iniziando un percorso politico importante, diverso rispetto a ciò che abbiamo sino ad oggi udito, ma non perché diverso, perché ci sono quelli bravi e quelli cattivi, diverso perché noi vogliamo realizzare e fare le cose, vogliamo essere più semplici con meno parole elaborate e anzi, forse, meno parole». Lo ha detto Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa popolare e sindaco di Terni parlando con i giornalisti a Cosenza a margine del tour elettorale in Calabria in vista delle Europee. «Oggi l’Italia - ha aggiunto - è un malato che sta male. Bisogna prima fermare l’emorragia di sangue e dopo cominciare a rimettersi in piedi. Quindi noi vogliamo una politica attiva, propositiva, sicuramente basata sull'impresa. Senza lavoro non si può andare avanti. Noi dobbiamo creare posti di lavoro, quindi l’impresa per me sta al centro, è fondamentale, come è fondamentale negli Stati Uniti, in Germania, come è fondamentale in tutto il mondo. Dobbiamo ricominciare dall’industria. Quello che hanno fatto i nostri nonni. Noi oggi siamo nella condizione, purtroppo, di lavorare come lavoravano i nostri nonni. Ci dobbiamo fare un esame di coscienza, dobbiamo capire che non siamo nel 2024, oggi, purtroppo, siamo nel 1945». Il leader di Alternativa popolare ha parlato del ponte sullo Stretto.: «bisogna essere chiari - ha detto - e bisogna cominciare a vedere i progetti. Prima di tutto ci deve essere la certezza che il ponte che gli italiani potranno fare deve restare in piedi. Detto questo, il ponte deve portare anche lavoro e sviluppo, state attenti. Se oggi io vado in Sicilia, mi fermo per forza da voi, prendo il traghetto e magari ci scappa una notte qua. Se io ho il ponte, signori, non mi fermo da voi, attraverso direttamente con rapidità. Il ponte, questo dovete mettervelo in testa, che io userò per andare in Sicilia a limite in vacanza, lo pagherete voi, lo pagheranno i calabresi e lo pagheranno i siciliani».