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Cosenza, palazzo dei Bruzi: l’opposizione critica la doppia morale Pd-M5S

Il campo largo si restringe nel silenzio sull’assessore rimasto in carica pur essendo sotto processo. «Da Bari a Cosenza emergono incoerenze nelle valutazioni Attendiamo che i leader della sinistra prendano posizione»

CONSIGLIO COMULALE

La doppia morale del centrosinistra nazionale all’ordine del giorno nell’agenda dell’opposizione a Palazzo dei Bruzi. Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora e Spataro agitano un caso ignorato dai vertici del campo largo dopo la tempesta giudiziaria che ha travolto i due schieramenti in Puglia. Ma la questione morale da Bari a Cosenza sembra sfumare nel silenzio: «L’asticella di Conte e il livello d’intransigenza della Schlein raggiungeranno Cosenza? Quale posizione prenderanno i due leader nel contesto della nostra città dove le correnti certo non mancano e dove tra i banchi della giunta, a sedere fianco a fianco con i delegati indicati del Pd e dal M5S, c’è un assessore sotto processo perché ritenuto partecipe di un’associazione a delinquere finalizzata al gioco illecito con le macchinette ed intestazione fittizia di beni, con l’aggravante della mafiosità? Fino ad ora tali circostanze non hanno turbato affatto la serenità politica delle due forze dell’attuale amministrazione cittadina: non un commento, non una reazione rispetto alla vicenda, salvo i plausi tributati all’interessato allorché lo stesso veniva rimesso in libertà.

Un silenzio assordante, anche quando il Sindaco in carica decideva, dopo il regime di sospensione, di consentirgli l’esercizio delle deleghe addirittura quando era ancora sottoposto agli obblighi di dimora. Sia ben chiaro, qui non è in discussione l’innocenza o la colpevolezza dell’assessore: lo spirito giustizialista non ci ha mai animato, siamo garantisti fino alla morte e sosteniamo fermamente il principio della presunzione d’innocenza, in base al quale una persona è da ritenersi innocente fino alla condanna definitiva. In una situazione delicata e grave abbiamo lasciato che ad esprimersi sulla valutazione dei profili di opportunità politica fosse unicamente chi aveva il potere di revocare definitivamente o riattribuire quelle deleghe: il sindaco Franz Caruso e le forze politiche che lo sostengono e che hanno assunto le responsabilità delle loro scelte di fronte alla città».

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