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Montalto, la composizione dell’Assise resta invariata dopo la verifica

Conclusa la fase del riconteggio dei voti

È stato un lavoro lungo, faticoso e certosino quello della Commissione elettorale del Comune di Montalto Uffugo. Lunghe settimane per verificare e accertare voti, numeri e dati di una tornata elettorale che la si potrebbe definire dai toni infuocati e dai grandi numeri. Ben 18 liste, per 304 aspiranti consiglieri comunali, per tre candidati alla carica di sindaco, per circa 12mila elettori che si sono recati alle urne al primo turno e al secondo turno del ballottaggio. Con questi numeri gli addetti ai lavori hanno faticato davvero tanto, terminando proprio ieri gli accertamenti.
Un ricalcolo che ha portato ad avere lievi cambiamenti relativi alle preferenze dei candidati al Consiglio comunale di Montalto Uffugo, tranne che in qualche caso, rispetto ai dati ufficiosi che sono stati resi noti nei giorni scorsi. Voto in più, voto in meno, non c’è stata comunque nessuna modifica riguardo alla composizione del nuovo Civico consesso. Il neo eletto sindaco, Biagio Fararagalli avrà, infatti, una maggioranza di dieci consiglieri, elette tra le sue liste e sei tra i banchi della minoranza della coalizione di Mauro D’Acri. E c’è grande attesa e curiosità sul territorio di conoscere chi saranno i futuri assessori che affiancheranno il neo primo cittadino in un compito così delicato del rilancio della città. Faragalli ha già, sicuramente annunciato che distribuirà gli incarichi assessorili all’interno della sua stessa maggioranza, e non delegando tecnici esterni, permettendo, inoltre, di far salire altri volti nuovi tra i banchi dell’Assise che hanno gareggiato con lui in questa tornata elettorale e ottenendo validi risultati.
Voci ufficiose, però, parlano di un accordo precedente che escluderebbe l’assegnazione di deleghe ai candidati della lista “Biagio Faragalli sindaco”. Intanto i nomi più papabili sembrerebbero essere Pierluigi Catanzaro, Alfredo Muto, Dino D’Elia, con il nuovo ingresso anche del papabile Silvio Ranieri. Tra le quote rose, e ne servono almeno due di donne all’interno dell’Esecutivo per garantire la parità di genere, troviamo il nome di Ida Pasqua, Settimia Celebre e Vincenzina Calomino.

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