Le vecchie querce non cadono. Franco Pichierri, già consigliere comunale e provinciale, esponente di spicco del Ccd e, oggi, responsabile per l’area urbana di “Noi Moderati” è un “animale politico”. Fiuta il vento, legge le prospettive di cambiamento, anticipa (quando può) i percorsi. Da qualche giorno il suo partito, guidato dall’ex ministro Maurizio Lupi, l’ha nominato responsabile politico dell’area urbana con particolare riferimento alla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero. La questione è scottante perchè vede il centrodestra sostanzialmente compatto e il centrosinistra, al contrario, profondamente diviso: da una parte il Pd regionale, dall’altra i consiglieri comunali bruzi, il sindaco Caruso, l’intero Movimento Cinquestelle. Il senso della frattura verrà offerto dal referendum consultivo e dall’impegno che ciascuna delle parti in causa (favorevoli e contrari) ci metterà per mobilitare l’elettorato. Una maggioranza contraria farebbe saltare l’attuazione della Legge approvata dal consiglio regionale il 26 luglio scorso; un esito favorevole, invece, spianerebbe la strada alla nascita del nuovo Municipio che conterebbe su una popolazione di più di 100.000 abitanti, un servizio di trasporto pubblico in comune, tre centri storici in rete, uno stadio per gli eventi importanti, un campus universitario che fa invidia all’Italia e, finalmente, un moderno ospedale. A Pichierri non possiamo dunque che porgere delle domande sullo spinoso argomento della Città unica. Per il suo partito dovrà infatti occuparsi della questione. Le è stato dato un incarico significativo dal suo partito che la immette appieno nel dibattito sulla nascita della grande città capoluogo: qual è il suo pensiero? «Ritengo importante l’incarico che mi è stato affidato sia per il futuro politico e amministrativo del nostro comprensorio che dell’intera provincia. Da candidato a sindaco nelle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Cosenza (settembre 2021) nella stesura e presentazione del programma amministrativo a corredo della candidatura proposi la necessità di riscattare il nostro capoluogo di provincia attraverso una nuova visione politica ed istituzionale rispetto al passato, scelta che restituisse dignità e prestigio istituzionale alla città bruzia. Obiettivo oggi certamente raggiungibile con la fusione di Cosenza-Rende-Castrolibero,progetto fortemente condiviso da Noi Moderati». Quindi la posizione del suo intero partito è di sostegno al progetto di fusione? «Certo, la direzione provinciale del partito all’unanimità ha deliberato il sostegno al prossimo referendum, invitando gli elettori ad esprimere un voto favorevole alla nascita della città unica. Ció sul presupposto che non è possibile lasciare il nostro capoluogo nelle attuali condizioni di totale emarginazione, di inconsistenza istituzionale e politica rispetto alla Provincia e alla nostra Regione».