Cosenza

Domenica 24 Novembre 2024

Città unica, Iacucci: “Caruso al corrente di tutto. Non condivido la via giudiziaria”

Franco Iacucci

Il centrosinistra diviso. C’è quello politico e, poi, quello... giudiziario. Partiamo dal primo. «Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Posso dirla tutta? Abbiamo onorato la “maglia”, i consiglieri regionali di opposizione questo devono fare. Lo sterile muro contro muro non serve. Bisognava migliorare quello che si poteva dentro una legge che non si voleva. In occasione della discussione sulla Città unica in consiglio regionale questo abbiamo fatto. Se ne parlerà non prima del febbraio 2027 e dopo una consultazione popolare. Non è poco…». Franco Iacucci, consigliere regionale Pd, è più che soddisfatto. Il lavoro svolto per ottenere il rinvio della nascita della città unica lo considera un capolavoro di mediazione da parte della principale forza di opposizione in consiglio regionale. Sprizza soddisfazione da tutti i pori consigliere... «Ma sì, è così. Non si capisce diversamente a cosa debba servire per i cittadini una rappresentanza eletta in consiglio per tutelare i propri diritti e interessi. Non governiamo noi. Noi non avremmo mai e poi mai nemmeno pensato a una conurbazione per legge e per coercizione. Non avremmo mai esautorato poteri e competenze dei rispettivi consigli comunali, che vedrete anzi saranno necessari per andare avanti e grazie al nostro intervento. Dopo di che se il muro non lo puoi spostare più in là te ne devi fare una ragione. E trovare un’altra soluzione…». È quello che avete fatto, mi pare di capire, aggirando il muro? «E già, è così. Lo abbiamo fatto perseguendo la più democratica possibile delle soluzioni. E non da soli…». Cosa intende dire? Che il Pd non era in assoluta solitudine mentre seguiva questa strada in consiglio regionale? «Noi il nostro ruolo lo svolgiamo con scrupolosità ed autonomia, ma anche avendo rispetto, proprio per le cose che ho detto in premessa, per i sindaci». Vuol dire quindi che avete sentito anche il sindaco di Cosenza Franz Caruso? «Avremmo smentito noi stessi se non lo avessimo fatto. Perché io credo, e penso di poter parlare anche a nome degli altri colleghi, che la soluzione migliore è quella frutto dal confronto e della dialettica democratica . È oggi posso affermare senza timore di essere smentito che il sindaco di Cosenza e il suo presidente del consiglio ci hanno spronato ed incoraggiato a trovare la soluzione migliore, al fine di trovare la più sostenibile e accettabile delle soluzioni. Tanto che non dichiaro nulla di eccezionale, se dico che abbiamo incontrato il sindaco della città e il presidente del consiglio nella sua stanza prima della seduta del consiglio regionale per definire strategia e posizione. Per noi l’obiettivo non era quello di salvaguardare la fine del mandato della esperienza Caruso, ma era quello di avere più anni per definire rapporti, relazioni , equilibri e armonizzazione nei processi burocratici e di governo. Per questo abbiamo aperto una interlocuzione con la maggioranza di centrodestra, non per fare inciuci, figli di una logica del passato al ribasso, ma per garantire il tempo necessario per far metabolizzare tali processi. Da qui la data del 2027. Vi pare poco questo!» Dunque, una vittoria di tutti? «Per noi è l’affermazione del nostro ruolo di opposizione. Altri, oggi marginali nei processi decisionali, si oppongono al testo approvato sol perché scavalcati nella interlocuzione». Qual è politicamente il vero senso di quanto accaduto? «Abbiamo contribuito a migliorare una legge che non volevamo. E poi, me lo faccia dire senza remore e infingimenti: la città unica dell’area urbana cosentina è già disegnata per strada e tra la gente da almeno 30 anni, lo sanno e lo vivono tutti. Quando ci sarà il referendum i cittadini diranno la loro e voglio vedere chi potrà non tenere conto del loro voto». Ma resta un referendum solo consultivo? «Anche questa è retorica politica. Mi dica una cosa: consultivo o no, una popolazione di esprimerà. E come si farà a non tenerne conto? Si possono consultare i cittadini e poi fare il contrario? Sarà impossibile e anche questo è merito della nostra mediazione…». La Giunta comunale guidata da Caruso di cui fate parte come partito, ha votato la promozione di un ricorso al Tar contro il referendum e la legge: il suo Pd sembra in confusione, che mi dice? «Il Pd unito ha seguito la via realistica per la costruzione della Città unica utilizzando uno strumento di democrazia come il referendum e siamo convinti che, al contrario, rivolgersi alla magistratura sia un segnale di poco rispetto nei confronti dei cittadini. Noi accettiamo la sfida della costruzione della Città unica come partito democratico e ci impegneremo fino in fondo perchè si realizzi».

leggi l'articolo completo