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Corigliano Rossano, la Straface boccia il progetto di una Provincia nella Sibaritide

L’ipotesi prospettata dal primo cittadino viene classificata come «aria fritta». Il consigliere comunale dei Verdi Giovanni Battista Leonetti rivendica la centralità che è chiamata ad assumere la città di Corigliano Rossano

Flavio Stasi e Pasqualina Straface

Una Commissione inutile. Così il consigliere comunale Pasqualina Straface, definisce l’istituzione della commissione temporanea sulla istituzione della Provincia della Sibaritide (approvata unitamente a quella sempre temporanea sul nuovo tribunale) «perché destinate a produrre solo aria fritta su temi la cui competenza spetta in toto ad altre istituzioni». Una situazione considerata per altro surreale poiché «il fatto che la stessa Amministrazione Comunale e la stessa maggioranza che per bocca del suo Sindaco si dicono estasiate dall’istituzione di due commissioni sul nuovo Tribunale e sulla nuova Provincia, ma non trovino però nessuna parola per spiegare l’ostinazione nel rifiuto alla nostra proposta di istituire una commissione consiliare permanente di vigilanza». Per la Straface, dunque, da una parte ci si esalta per la promozione delle «chiacchiere al vento su argomenti sui quali le decisioni saranno eventualmente assunte altrove, in perfetta autonomia rispetto alla grandezza dei dibattiti locali, dall’altra, si ha paura, non ci sono altre spiegazioni, di consentire ai consiglieri di leggere subito atti e documenti».

Non sembra quindi essere mutata la posizione rispetto a quanto approvato con i soli voti della maggioranza in consiglio comunale sui temi indicati. Intanto dalle fila dei consiglieri di maggioranza arrivato repliche social alle affermazioni del vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi, che non condivide l’idea di una provincia della Sibaritide. «A chi fa paura la Provincia di Corigliano-Rossano?». È l’interrogativo che pone il consigliere dei Verdi Giovanni Battista Leonetti che aggiunge: «Perché nella Sibaritide ogni diritto dev'essere vissuto come un privilegio o, peggio, un favore? Perché non abbiamo facoltà di rivendicare le legittime aspettative politiche e amministrative di uno dei territori più ricchi dell'intera Calabria?». Leonetti, dunque, rilancia l’idea: «Auspico che tale rivendicazione non si trasformi in una battaglia, tuttavia ove ciò dovesse accadere non temete: siamo pronti a lottare».

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