La città unica? «Rischia di diventare un argomento di distrazione di massa rispetto ad altre e ben più urgenti questioni strategiche per tutta l’area urbana e la provincia».
Ad affermarlo è Massimiliano De Rose, per anni in consiglio comunale e candidato anche alla carica di primo cittadino alle precedenti competizioni elettorali. De Rose riprende il problema, accaduto a fine luglio, dell’interruzione dei collegamenti ferroviari che – a suo avviso – prova, «l’indispensabilità dell’alta velocità per la provincia di Cosenza (area mediana e jonica e area urbana)».
Potrebbe essere l’occasione di riaprire un dibattito al riguardo? De Rose è cauto: «La Calabria è sempre più lontana e la provincia di Cosenza quasi irraggiungibile», spiega De Rose. «Ci auguriamo che l’ennesimo “pasticcio” dell’isolamento ferroviario di quei giorni non vanifichi del tutto la speranza di chi ha scelto la Calabria come destinazione per le vacanze e non solo dove far rientro per le ferie.
L’interruzione di 4 giorni della linea ferroviaria di collegamento con il resto d’Italia ha isolato, di fatto, l’intera regione proprio nel momento in cui maggiore è l'afflusso turistico e il rientro dei tantissimi calabresi residenti altrove», afferma l’avvocato. Per lui la situazione è ancora «più grave nella provincia di Cosenza, la più vasta e popolosa della regione».
De Rose infatti dice che «non ci sono aeroporti nel Cosentino, né ci sono collegamenti efficienti con quello di Lamezia per i maggiori centri e per le località turistiche più attrattive». E non ci sono neppure «porti che garantiscano collegamenti marittimi con qualsiasi altro approdo. In sostanza: non si parte e non si arriva da nessuna parte».
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