Città unica: la sinistra discute e si divide. Il Pd regionale e provinciale è a favore della fusione e costituisce i comitati per il “sì” al referendum; Sinistra italiana si schiera per la nascita del nuovo grande comune dell’area urbana; Rifondazione comunista è invece convintamente bastian contrario. E contro s’è pure schierato il circolo cittadino dei Dem accompagnato nella scelta dalla giunta comunale del capoluiogo bruzio che ha proposto ricorso al Tar. Ai giudici si sono rivolti anche i componenti del comitato spontaneo rendese composto da storiche sigle del centrosinistra locale come il “Laboratorio riformista.
Giuseppe Giudiceandrea, ex consigliere regionale, vicino alla componente della segretaria nazionale dei democrats Elly Schlein, ha accettato di rispondere ad alcune domande.
Cosa pensa della città unica?
«Credo che il progetto di una grande Cosenza non possa che affascinare i più. Io che fui primo firmatario della legge di fusione per la creazione di Casali del Manco e fra i promotori e sostenitori della fusione Corigliano Rossano non dovrei che pensare bene di un progetto così ambizioso : la fusione di due o più storie, tradizioni, marcatori identitari è inevitabile accrescimento del patrimonio di tutti.
Certo, io avrei sperato che ad ambire alla fusione fossero più i piccoli centri, quelli - per capirci - nei quali i sindaci percepiscono indennità inferiori a 1000 euro e non possono nominare assessori ed hanno le medesime responsabilità e paturnie del Sindaco della città capoluogo, ma non possiamo che prendere atto di come la “fascinazione” abbia colpito di più la politica dei grandi centri. Vedremo cosa ne pensa il popolo».
Cosa potrebbe non funzionare?
« Ho il timore che non siamo granché pronti. Immagino un Sindaco che da Rende paese debba badare ad una buca creatasi in una strada a Borgo Partenope (o viceversa). Non vedo sul serio una classe politico-amministrativa pronta alla gestione di un progetto tanto ambizioso. Non vorrei che la misurazione del ponte con gli amici di Corigliano Rossano ci imponga di perdere quell'effetto dimostrativo che ha consentito l'abbellimento ed ammodernamento della città dei Bruzi sull'esempio dato dalla Rende dei larghi viali, dell’Università, delle case popolari del Villaggio Europa. Ecco : se non si trovano le donne e gli uomini giusti c’è' il serio rischio di un appiattimento al ribasso, frutto di una doppia annessione alla città capoluogo e questo è da evitare a tutti i costi».
Ritiene positiva l’iniziativa assunta dal Pd regionale?
«Il mio partito, il Pd, si sta muovendo benissimo sotto la guida del segretario regionale Nicola Irto, che da Senatore ha avuto modo di farsi apprezzare e conoscere e restituire un'immagine dei giovani politici calabresi lontana dagli stereotipi cui eravamo abituati. Anche in questa vicenda si sta muovendo benissimo, aderendo con decisione al progetto e tentando di guidarlo per il meglio. Ottima anche la nomina di Giacomo Mancini a coordinatore del progetto».
La convincono i ricorsi al Tar?
«Conoscendo la legge e soprattutto l'esito che hanno avuto altri ricorsi per le altre fusioni credo, con tutto il rispetto per chi li ha proposti, che finiranno come gli altri in uno sforzo giuridico vano. Piuttosto l'invito accorato e' : evitare annessioni che ritarderebbero oltremodo ogni effetto positivo della fusione. Rispettare il voto popolare, qualunque esso sia, per esperienza personale, deve essere la stella polare del cammino verso una nuova Cosenza».
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