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Città unica Cosenza, istituita commissione elettorale dal Comune

Oggi la conferenza stampa del sindaco Franz Caruso. L’on. Antoniozzi (FdI): «Vengano informati meglio i cittadini». Referendum: la Cgil lascia assoluta libertà di scelta ai propri iscritti

La marcia di avvicinamento. Il referendum sulla Città unica si terrà domenica primo dicembre e nell’area urbana si susseguono polemiche e dibattiti. La popolazione dei tre comuni coinvolti nel processo di fusione - Cosenza, Rende e Castrolibero - non sembrano tuttavia coinvolte come si sperava. E se n’è accorto il parlamentare di Fratelli d’Italia, Alfredo Antoniozzi che afferma: «Sono ovviamente favorevole alla città unica ma rispetto ogni posizione come si fa in democrazia. Credo sia necessario in questi giorni intensificare la comunicazione perché tanti cittadini nemmeno sanno che il 1 dicembre si vota. Vanno bene i dibattiti ma sarebbe importante anche poter informare i cittadini sulle modalità di voto e sul fatto che basta la tessera elettorale per potersi recare alle urne. Favorire la partecipazione è un dovere civico che va perseguito - prosegue Antoniozzi - senza timori. Sappiamo che i cittadini purtroppo non votano come un tempo. Per quanto riguarda le ragioni del Sì mi auguro che si possano tenere incontri trasversali con esponenti di tutti i partiti e le associazioni che sono favorevoli - conclude Antoniozzi - perché un referendum ha queste caratteristiche e non si tratta di elezioni politiche o amministrative».
Il Comune del capoluogo, attraverso la Segreteria generale, ha disposto l’autorizzazione al lavoro straordinario, l’impegno di spesa per le attività istruttorie e di segreteria della Commissione elettorale circondariale. Quest’ultima è composta da Gianfranco Guagliardi, Rosaria Franca Campagna, Rosaria Sicilia, Francesco Viviani e Dario Perri.
Oggi il sindaco Franz Caruso terrà una conferenza stampa per esprimere la propria posizione in merito alla consultazione elettorale: il primo cittadino insieme con la giunta aveva proposto ricorso al Tar chiedendo un “sospensiva” che non è stata accordata dai giudici amministrativi.
La Cgil con la Camera del Lavoro ha organizzato un dibattito sul tema della fusione al termine del quale ha lasciato “liberi” di scegliere i propri iscritti.. «Lo spirito dell’iniziativa» affermano i sindacalisti «è stato quello di rendere un servizio informativo alla cittadinanza per accompagnarla verso una scelta consapevole . Abbiamo dato spazio alle ragioni del Si e del No in modo dialettico e democratico, anche in vista dell’importante lavoro che si dovrà fare all’indomani del referendum a prescindere dall’esito di quest’ultimo. Nella fase introduttiva del dibattito abbiamo espresso con chiarezza la nostra posizione che è quella che ci vede favorevoli ad un generale progetto di fusione realmente democratico e fondato su elementi, programmi e fattibilità concrete e trasparenti da cui possa derivare un vantaggio per i cittadini e un progresso per tutto il territorio. Ma abbiamo chiarito che gli elementi di democratica partecipazione dal basso e programmazione delle risorse sulla base di un serio studio di fattibilità, non li intravediamo in questa procedura di fusione, che ci sembra piuttosto imposta tanto alle comunità interessate quanto a quelle escluse. Per questo abbiamo lasciato libertà di voto ai nostri iscritti e siamo pronti a collaborare ad ogni azione migliorativa e di confronto sul merito».

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