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Cosenza Città unica, s’infiamma il dibattito a pochi giorni ormai dal referendum

Si susseguono gli incontri tra i favorevoli al progetto e i contrari alla fusione tra gli Enti. A Palazzo dei Bruzi vertice con i parlamentari del centrodestra. Comitati e associazioni del “no” si sono invece ritrovati a Rende

A nove giorni dal referendum del 1. dicembre, il confronto sulla possibile fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero si fa sempre più acceso. La proposta di un’unica città metropolitana, con una popolazione complessiva di circa 110.000 abitanti, divide politici, cittadini e comitati locali, in una campagna che alterna speranze di sviluppo e timori di accentramento.
Tutto il centrodestra, con i parlamentari Simona Loizzo, Mario Occhiuto, Alfredo Antoniozzi e Fausto Orsomarso, e i consiglieri regionali Pierluigi Caputo, Luciana De Francesco spinge per il sì, sottolineando le opportunità di una città più grande e competitiva. Anche una parte del centrosinistra sostiene l’iniziativa, evidenziando come una fusione potrebbe garantire maggiore autorevolezza e peso politico all’area urbana. E proprio qualche giorno fa anche il sindaco, Franz Caruso, in una conferenza stampa, ha espresso il suo sì convinto. Di contro, i comitati del no a Rende e il sindaco di Castrolibero mantengono una posizione critica, temendo che l’unione possa tradursi in uno squilibrio nei servizi e nella rappresentanza politica. I dubbi emergono soprattutto dall’area di Rende, dove l’opposizione si è mobilitata per convincere i cittadini a respingere il progetto. In questo clima di contrapposizione che rischia di confondere i cittadini, la decisione appare sempre più complessa.

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