Anche quello appena trascorso è stato un fine settimane contraddistinto da incontri e dibattiti sul comune unico. E non potrebbe essere altrimenti, a pochi giorni dal referendum (si voterà domenica 1. dicembre) che darà la possibilità ai cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero, di esprimere la loro opinione rispetto a un progetto che sta dividendo l’opinione pubblica, ma soprattutto la politica, tra favorevoli e contrari. Numerosi gli interventi registrati ieri, provenienti soprattutto dal fronte del centrodestra, quando l'altro giorno a Rende i comitati del no, durante una iniziativa organizzata da Idm, hanno ribadito dubbi e perplessità su un progetto che reputano «calato dall’alto».
E proprio su questo terreno l’ex sindaco di Cosenza, oggi senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, si dice disponibile a confrontarsi, a Rende, «con chi sostiene le ragioni del “no”, dimostrando nei fatti che vengono diffuse notizie false. C’è chi concepisce ancora oggi Rende come una sorta di fortezza personale, mentre in realtà è una espressione di modernità che cerca proprio nella città unica il percorso di rinascita. Rende vive una fase difficile e non solo non perderebbe nessuna delle sue vocazioni con un'unica città ma conoscerebbe un forte rilancio.
I cittadini rendesi, in gran parte cosentini, forse non sanno che oggi l’acqua nel loro comune costa il doppio rispetto a Cosenza. Non sanno che in caso di città unica la Tari diminuirebbe almeno di un terzo perché esisterebbe un servizio unico che garantirebbe un forte risparmio. Chi propala notizie false – continua Occhiuto – dimostra di mantenere quelle posizioni di difesa che negli anni settanta e ottanta generarono una frattura tra le comunità. La sfida vera del futuro è fare in modo che i nostri figli non debbano partire e solo una grande città può costruire una vera comunità consolidata, che si candidi a essere guida politica e culturale della Calabria».
E di grande occasione per il futuro parla il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi, Francesco Spadafora, esponente di Fratelli d'Italia: <“La creazione della città unica – sostiene - rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro territorio. Si tratta di un progetto di grande lungimiranza che può garantire benefici concreti sotto molti aspetti, dall’economico al sociale, dal culturale al gestionale>. Sulle critiche sollevate da chi si oppone al progetto, in particolare riguardo alla situazione debitoria del Comune di Cosenza, Spadafora chiarisce: «I debiti del Comune sono già sotto la gestione di un organo straordinario nominato dal Ministero dell’Interno. Non rappresentano un ostacolo alla fusione. Chi sostiene il contrario sta diffondendo falsità per spaventare i cittadini, mettendo al primo posto i propri interessi personali anziché il futuro del territorio. Abbiamo l’occasione storica di realizzare una città moderna, forte e unita».
E mentre alcuni ragazzi dell’area urbana che studiano in altre città italiane scrivono al governatore calabrese, Roberto Occhiuto, chiedendo di permettere agli studenti fuori sede di votare per il referendum consultivo, il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, ricorda che «il 1 dicembre si voterà il referendum sulla città unica non per elezioni regionali o amministrative. Non è uno scontro tra destra e sinistra. Un referendum è sempre un momento di democrazia anche se purtroppo l'affluenza potrebbe essere scarsa come si è visto in altri tipi di elezione. Desidero ringraziare tutti i comitati per il Si che si stanno impegnando, di tutti i partiti». Oggi, intanto, proprio in vista del referendum, la Lega Salvini Premier di Cosenza ha organizzato un gazebo informativo in piazza 11 Settembre, dalle ore 16.30 alle 19.30.
A tal proposito, il segretario provinciale del Caroccio, Leo Battaglia, sottolinea: «La Lega Salvini Premier di Cosenza sostiene con convinzione il progetto della Città Unica che coinvolge i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. Si tratta di un’iniziativa ambiziosa e strategica, pensata per consolidare il futuro di un territorio ricco di cultura e potenzialità». A porsi delle domande invece, è l'ex consigliere comunale di Rende, Luciano Bonanno: «Sinceramente non capisco come mai, in primo luogo ci sia stata questa sorta d’accelerazione così repentina su un procedimento quasi naturale.
In un certo senso le tre aree, quella di Cosenza, di Rende e di Castrolibero sembrano già d’appartenere ad una città unica ed in alcuni casi difficilmente si capisce dove finisce una ed inizia l’altra e viceversa, ed in secondo luogo come mai non sia stato incluso il comune di Montalto all’interno di questo progetto politico così ambito, considerando che l’espansione urbanistica dell’intera area urbana si protrae verso nord». Invitando, infine, i cittadini a recarsi alle urne, «affinché trionfi la democrazia», il presidente del comitato del si di Nazione Futura, Antonino Scavelli, asserisce: «Ai cittadini chiediamo un sì per costruire una grande realtà. Crediamo che Cosenza, intesa come area urbana, possa veramente tornare agli antichi fasti unendosi e ponendosi come grande città del Mezzogiorno».
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