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Referendum, il ‘partito del no’ stravince a Rende e Castrolibero. Principe: “La gente temeva il sopruso”. Caputo: “Il sindaco di Cosenza ha temporeggiato...”

Ha il volto soddisfatto l'ex sindaco di Rende, Sandro Principe, tra i promotori del "no" alla Legge che porterebbe alla fusione dei comuni di Cosenza, Castrolibero e, appunto, Rende: «Una buona affluenza a Rende, oltre il 30% è già un dato positivo. Ma al di là di questo i promotori del "sì" dovrebbero fare una seria riflessione perché tanto a Rende quanto a Castrolibero, il "no" ha vinto in maniera schiacciante e anche a Cosenza si è bene difeso, a fronte di un'affluenza molto bassa. Il popolo temeva il sopruso, aveva paura di compiere un salto nel buio. Un vero e proprio atto di prepotenza».

Le parole di Pierluigi Caputo

L'astensionismo è stato il vero problema delle votazioni, secondo il consigliere regionale Pierluigi Caputo, favorevole al "sì", che punzecchia anche Palazzo dei bruzi. «Il dato sull'affluenza era prevedibile e ci lascia perplessi. A Cosenza c'è stata una grande anomalia: abbiamo dovuto invitare il sindaco Caruso a esporsi. E adesso? Vedremo di capire e approfondire meglio tutti i dati che ci regalerà il referendum. Di sicuro c'è stato un'opera di comunicazione sbagliata, è stato fatto del terrorismo. La discussione continuerà, l'obiettivo resta importante. Il processo continuerà? Cercheremo di capire come poter andare avanti. Il progetto di città unica è molto ambizioso, il territorio può decollare».

Le parole di Orlandino Greco

Anche il sindaco di Castrolibero accoglie favorevolmente l'esito del referendum: «La verità è che non si è tenuto conto delle delibere consiliari. E anche Cosenza ha risposto 'picche', come si deduce dall'affluenza».

 

 

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