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Rende verso il ritorno al voto, il centrodestra cerca l’unità

Fulvia Michela Caligiuri

Rende rappresenta un banco di prova importante per la tenuta politica regionale della Calabria e del governatore Occhiuto. Il centrodestra, nella prossima primavera, non può permettersi di perdere elettoralmente anche questa importante realtà.
È per questa ragione che la coalizione di centrodestra nella cittadina del Cosentino, sta cercando in ogni modo di “viaggiare unita". I presupposti ci sono, secondo quanto raccolto nelle ultime settimane. Forza Italia, Noi Moderati, Lega, Fratelli d’Italia, Italexit, attraverso i loro rappresentanti provinciali e cittadini, cercano di individuare una “figura” capace di vincere in una città prevalentemente di sinistra. Rende è stata così; Rende è ancora così? Sono almeno quattro, cinque i nomi sul tavolo delle riunioni, ma tutto dipende da alcuni fattori non puramente politici. Approfondiamo.
C’è Michela Fulvia Caligiuri, ad esempio, attuale direttore dell’Arsac, il braccio operativo regionale dell'agricoltura. Lei, rendese da anni, giura e spergiura di non essere interessata alla corsa a primo cittadino. Ed il nuovo incarico, affidato solo da meno di un mese, non consentirebbe giuridicamente neppure di essere “papabile”. Dovrebbe dimettersi 60 giorni prima, qualcuno dice. Eppure, dal suo partito, insistono sulla sua persona. C’è anche Loredana Pastore, in quota Fratelli d’Italia. Altra donna, ex assessore a Cosenza con Occhiuto, Mario questa volta.Nel puzzle della politica, la scelta del candidato a Rende spetterebbe proprio a FdI che ha “ceduto il passo” ai candidati di Forza Italia in altri comuni ed alla Provincia, a Cosenza.

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