Cosenza, convegno "Un lavoro giusto per una terra più giusta". Durigon: "Impegnati contro le discriminazioni"
«L'impegno, mio e del governo, è trovare al più presto le risorse per far uscire la Calabria da questo gap che registriamo nel mondo del lavoro. Il lavoro nero non può essere tollerato e bisogna creare le giuste azioni non solo per ridurre il divario, ma per eliminare ogni forma di discriminazione nel mondo del lavoro». Lo ha detto Claudio Durigon sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, intervenuto in collegamento al convegno organizzato a Cosenza dall’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di Lavoro, dal titolo «Un lavoro giusto per una terra più giusta». Sicurezza sui luoghi di lavoro, emersione del lavoro nero e gestione organica delle politiche attive sono stati gli argomenti affrontati nel corso della tavola rotonda. «Si parte dagli uffici del lavoro - ha dichiarato Ornella Cuzzupi presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di Lavoro - che sono stati riorganizzati perché erano il tallone d’Achille di questa terra, c'erano ma non erano funzionanti. Adesso si stanno attivando grazie alla Regione Calabria che ha dato questo cambio di passo. Adesso però vanno implementate le politiche attive sul territorio». La giornata - secondo gli organizzatori - vuole essere un punto d’inizio di un percorso che dovrà portare alla creazione di una rete virtuosa, tra istituzioni, imprese e il mondo della scuola per fare in modo che la lotta alle discriminazioni nel lavoro sia costante. «Ci rendiamo conto - ha concluso Cuzzupi - che le discriminazioni sul lavoro sono tante e di diversa specie. Parliamo di mobbing, di disparità legate al genere, di soprusi, di poca sicurezza sul lavoro, di lavoro nero, sino ad arrivare ad un’edilizia scolastica che, di fatto, mette gli studenti e il personale scolastico su piani di sicurezza diversi». A rappresentare la Regione c'era il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. «Abbiamo istituito - ha detto - l'osservatorio che è un unicum in Italia, alcune regioni ci stanno emulando. Monitorare l’occupazione in Calabria non è mai facile. Stiamo provando a migliorare i numeri, nel comparto sanitario sono quasi 3mila le assunzioni e poi stiamo investendo sugli aeroporti, sulle vie di comunicazione, sui collegamenti, per rendere la Calabria una regione normale e cercare di attrarre quegli investimenti che consentiranno probabilmente ai nostri giovani di poter scegliere se rimanere o andare altrove».