
I socialisti. Una “popolazione” politica che ha subito nella nostra provincia diaspore e ostracismi senza mai, però, farsi rubare la bandiera. E la bandiera di ciò che rimaneva del vecchio Psi dopo l’uragano di “mani pulite”, l’ha sempre tenuta a garrire al vento Franz Caruso, il sindaco del capoluogo. Prima ha guidato il “Si” e lo “Sdi” dal 1993 al 2001 e poi , dal 2010, il Partito socialista. Nel mezzo c’è stato l’impegno di assessore nella giunta provinciale.
Caruso ha adesso lasciato l’incarico di segretario della formazione lasciando il passo a un coordinamento composto dai rappresentanti dei vari territori: area urbana, Savuto, Presila, fasce tirrenica e ionica, Sila e Serre Cosentine.
Quella di Caruso non sembra perciò una fuga, nè dal partito, né dalle responsabilità politiche.
Sindaco, perchè si è dimesso?
«Avrei dovuto farlo un anno fa: ho solo procrastinato i tempi attendendo di poter affidare la guida del partito ad altri».
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