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Regionali in Calabria, Schlein a San Giovanni in Fiore: “Difendiamo la sanità pubblica, non è sciatteria ma un disegno della destra smantellarla”

La segretaria del Partito Democratico nella capitale della Sila per un comizio elettorale in vista delle prossime elezioni regionali in Calabria

Una piazza gremita ha accolto ieri la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, intervenuta a San Giovanni in Fiore per un comizio elettorale davanti all'ospedale cittadino in vista delle prossime elezioni regionali in Calabria incentrato sulla sanità pubblica e sulle difficoltà che vive la regione, soprattutto nelle aree interne.

La leader dem ha denunciato con forza la scelta del governo Meloni di ridurre il peso della spesa sanitaria rispetto al PIL: “Non è sciatteria, è un disegno. Basta chiudere i rubinetti delle risorse per svuotare i reparti e spingere i cittadini verso il privato”, ha dichiarato Schlein, ricordando come l’esecutivo non abbia accolto le proposte delle opposizioni per utilizzare 5,5 miliardi disponibili e destinabili immediatamente all’assunzione di medici e infermieri.

Particolare attenzione è stata rivolta alle criticità del 118 in Calabria e ai ritardi nelle cure: “Non è accettabile aspettare due ore un’ambulanza, non è accettabile morire così. C’è un diritto scritto nella Costituzione, l’articolo 32, che garantisce a tutti la salute”. La segretaria ha salutato la famiglia di un giovane di San Giovanni in Fiore, Serafino Congi, morto nei mesi scorsi per un presunto ritardo dell’arrivo di un’ambulanza, chiedendo verità e giustizia su un caso che ha scosso la comunità locale.

Schlein ha parlato di “migrazione sanitaria”, denunciando come la Regione spenda ogni anno circa 260 milioni di euro per pagare cure ai calabresi costretti a spostarsi fuori dal territorio: “Così i cittadini pagano due volte: con le tasse e con i viaggi per curarsi”.

 

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Il discorso si è allargato anche alle politiche sociali ed economiche: dal salario minimo – “Sotto i 9 euro all’ora non è lavoro, è sfruttamento” – al sostegno alle aree interne, con proposte di defiscalizzazione per artigiani e imprese locali. Centrale anche la condizione delle donne: “Quando mancano i servizi, chi rinuncia al lavoro sono soprattutto loro. Questo è ingiusto ed è antieconomico”.

Infine, un appello al voto: “Non è vero che non fa la differenza. La fa eccome, si vede proprio su queste cose. Noi mettiamo la sanità pubblica al primo posto, perché i calabresi non sono cittadini di serie B”.

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