Franca Melfi, docente universitaria e presidente della Società europea di Chirurgia Toracica è tornata nella sua terra (è originaria di Oriolo) per insegnare all’Unical e dirigere il nuovissimo reparto allestito all’Annunziata.
La sua è una storia positiva e la presenza della studiosa garantisce dal punto di vista scientifico un apporto significativo al più grande nosocomio della nostra provincia. Si tratta, peraltro, di una scommessa vinta da parte dell’ateneo di Arcavacata guidato da Nicola Leone e dell’Azienda Ospedaliera, diretta da Vitaliano de Salazar.
In occasione dell’avvio del reparto abbiamo posto alcune domande a Franca Melfi.
Cosa l’ha motivata a tornare in Calabria dopo una carriera così prestigiosa?
«È un ritorno alle mie radici ma soprattutto è l’opportunità di contribuire alla Sanità e all’Università della Calabria attraverso lo sviluppo di un centro di competenza in chirurgia robotica, coniugando la lunga esperienza che ho svolto a Pisa in questo settore con il know-how di avanguardia sull’Intelligenza artificiale di cui dispone l’Unical, che la rendono un ambiente ideale per realizzare le mie ricerche. La Calabria sta portando avanti un progetto sanitario importante, con il nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia tecnologie digitali, che formerà una figura innovativa di medico in grado di padroneggiare anche le straordinarie opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale.»
Crede che il suo ritorno possa in qualche modo ispirare altri professionisti di spicco a rientrare nella nostra terra?
«Me lo auguro davvero. Io sono tornata in Calabria non certo per fare carriera, perché la mia carriera l’ho già costruita altrove. Spero che il mio esempio possa stimolare altri professionisti, molti dei quali, come me, sono stati costretti ad andare via in passato, quando in Calabria non esisteva neppure una facoltà di medicina. Oggi le cose stanno cambiando, e penso che ci siano tutte le condizioni per un rientro di eccellenze».
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