Due scosse nel Tirreno agitano angosce che il terremoto di Durazzo ha risvegliato. L’epicentro è sempre in quello specchio d’acqua al largo di Scalea, che da mesi è diventato un luogo inquieto da cui si generano le paure del popolo cosentino. Il primo sisma alle 14.08, con una intensità 3 di gradi Richter, alla “solita” profondità di 11,1 chilometri.
Il secondo alle 14.46 di magnitudo 3,2 ed ipocentro sempre superficiale (11,5 km). Nell’edizione della Gazzetta del Sud in edicola oggi, il professor Giulio Riga, geologo calabrese che da anni studia i fenomeni sismici planetari, ha spiegato che l’evento tellurico albanese potrebbe attivare, per interconnessione, le faglie delle regioni italiane centro-meridionali e quelle della Grecia.
Proprio questa mattina, alle 8.23, i simografi hanno registrato una scossa di 6.0, al largo dell’isola di Creta, ad una profondità di appena 19,9 km.
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