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Due ingegneri calabresi hanno fornito gli "occhi" al rover atterrato su Marte

Federico Pace e Marco Mascaro attualmente lavorano per una delle più grandi multinazionali di elettronica e hanno iniziato il loro percorso universitario al dipartimento di ingegneria elettronica dell’Unical -Dimes

Su Marte è atterrato il rover Perseverance

"Osa in grande” (dare mighty things) questo il messaggio in codice nel paracadute utilizzato durante l’atterraggio marziano del rover Perseverance. Ma cosa collega il “detective” della Nasa per la ricerca di tracce di vita su Marte e l’Università della Calabria? Due giovani ingegneri elettronici calabresi che hanno iniziato il loro percorso universitario presso il dipartimento di ingegneria elettronica dell’Unical -Dimes, attualmente lavorano per una delle più grandi multinazionali di elettronica che ha fornito gli “occhi” per l’atterraggio sul suolo marziano.
Si tratta di Federico Pace e Marco Mascaro, 28 e 29 anni, originari rispettivamente di Roccella Ionica (Rc) e San Lucido (Cs). La formazione scientifico-professionale fornita dall’Università della Calabria ha permesso ai due ingegneri di compiere diversi percorsi di specializzazione e ricerca scientifica, presso prestigiose università come Grenoble Inp (Francia) e Ku Leuven (Belgio) e centri di ricerca europei, come Isae-Supaero (Francia) e Imec (Belgio), per poi ritrovarsi a lavorare nell’equipe che ha sviluppato i suddetti sensori, presso l’azienda americana On Semiconductor.
Nello specifico, le spettacolari immagini pervenute durante la fase di atterraggio del rover su Marte sono state generate da sei speciali telecamere che hanno donato la “vista” al grande robot durante i famosi “sette minuti di terrore”. Le sei telecamere in questione fanno parte dei sistemi Edlcam e Lcam, specificatamente dedicati alle fasi di entrata, discesa, ed atterraggio.

Marco Mascaro

“Il momento dell’atterraggio è stato emozionante, eravamo tutti esaltati ed increduli. Tutti attaccati agli schermi e con le mani sulla tastiera durante lo smart working. La Nasa ha fatto utilizzo dei nostri speciali sensori di immagine (meglio conosciuti come telecamere), denominati “Python”, che sono stati progettati e prodotti dal gruppo aziendale con sede in Belgio. Un team di più di sessanta persone che ha impiegato oltre 5 anni per la realizzazione di tale tecnologia, è stato costantemente all’opera ed in contatto con gli ingegneri della Nasa che facevano visita presso i nostri laboratori. Per noi la soddisfazione di aver potuto collaborare alle fasi finali di tale progetto di rilevanza mondiale che entrerà nella storia è veramente grande”. Nello specifico Mascaro e Pace ci occupano di co-ordinazione e supervisione della produzione di tali sistemi elettronici durante tutte le diverse fasi, da quella concettuale alla progettazione, dalla messa in produzione fino alla consegna del prodotto finale al cliente, in questo caso la Nasa. Tali operazioni avvengono quotidianamente  su scala mondiale, dagli Usa all’Europa, dall’India fino al Taiwan.
“Ci è voluto qualche giorno per realizzare di cosa ci fossimo resi partecipi. Solamente qualche anno fa, durante gli studi all’Università della Calabria, non avremmo nemmeno potuto immaginarlo. Certo, l’aspirazione di poter fare qualcosa di importante è stata sempre presente, ma la realtà ha superato l’immaginazione in questo caso. E questo è qualcosa che abbiamo appena imparato e che vogliamo condividere con tutti i nostri conterranei i quali si stanno approcciando agli studi universitari o sono ancora in corso”.

Federico Pace

Impegno e perseveranza per raggiungere i propri sogni. “Non aver paura di lanciarsi in nuove sfide, non aver paura di andare lontani da casa, di imparare nuove lingue e di approcciarsi ad altre culture. Questo è tutto ciò che la nostra terra non ci ha insegnato. A fronte di un grande flusso migratorio che di anno in anno svuota la Calabria, noi speriamo un giorno di poter ritornare e di poter attivamente contribuire alla rinascita della nostra terra, che da ormai troppi anni non offre opportunità di crescita e sviluppo”.
Orgogliosi di aver studiato presso l’Università della Calabria: “L’auspicio è che il nostro possa essere un messaggio di speranza per le nuove generazioni. Un importante simbolo di rivalsa ed incoraggiamento per tutti coloro i quali stanno affrontando questo periodo reso difficile dalla pandemia in corso. Un messaggio di positività e di speranza per il futuro che verrà e di forte motivazione per le generazioni di studenti universitari dell’Unical”.

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