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“Città&Futuro” vuole far rifiorire Cosenza: progetto di rilancio culturale e urbanistico

La recente e, per certi aspetti, inaspettata vittoria del centrosinistra alle ultime elezioni amministrative al comune di Cosenza, danno maggior vigore a tante aspettative. A tante speranze ed illusioni, in precedenza mortificate e, talvolta, volutamente non evase dalla precedente amministrazione. Specie per quanto riguarda l’ordine urbano formale e sostanziale della città.

Noi di “Città&Futuro”, partiamo  dal presupposto  che il governo del territorio e delle sue  dinamiche non sono questioni avulse dai contesti, ma dimensioni della politica che nella partecipazione collettiva e  consenso sociale trovano la loro naturale legittimazione.

Sicché la politica del territorio e le questioni urbane, non possono sottrarsi ad una sana logica di deontologia politica, di correttezza sostanziale; peraltro in una fase difficile di crisi, di sfiducia  verso le istituzioni e di logoramento del concetto stesso della politica.

Siamo pure consapevoli del fatto che per anni, l’Amministrazione comunale uscente di Cosenza,  ha sempre ingessato e reso sterile la discussione sull’area urbana, scaricando sulla stessa negata discussione, frustrazioni politiche ed interessi amministrativi locali(vedasi ad esempio l’esito della Metropolitana leggera, la chiusura di Viale Parco, ecc.,ecc.. ).  Sicché, su tale discussione, oggi si scontano ritardi e gravi inadempienze. Ritardi ed inadempienze che la nuova Amministrazione deve colmare  senza indugi e perplessità, evitando di continuare a rinviare le questioni e che sulla vivibilità urbana della città, coraggiosamente, mette in palio la sua stessa credibilità politica ed amministrativa.  Allora, la nuova amministrazione di centrosinistra di Cosenza,  sul governo del territorio deve aprirsi alle nuove esigenze ed alle nuove culture che siano esse di natura ambientali, economiche e sociali. Così come deve aprirsi al confronto e dare, quindi, sfogo alle nuove richieste  di partecipazione sociale e collettiva. In sostanza: Deve rilanciare un nuovo progetto collettivo e solidale di rinascita culturale e urbana per Cosenza e d’intorni.

Valutando nel concreto le questioni,  riteniamo, ancora, che il sindaco Caruso debba  porre mano al recupero del ruolo di Cosenza. Al recupero delle sue funzioni non solo in termini amministrativi come capoluogo di provincia, ma anche economico e soprattutto culturale. Cosenza come cimento ed esempio di una nuova visione delle politiche urbane che si basano sullo sviluppo ecosostenibile, sull’innovazione e sulla solidarietà. Non più su una crescita urbana fine a se stessa in termini edificatori e di occupazione di suolo pubblico, atteso il fatto incontrovertibile della inversione di tendenza demografica che da anni l’ha sta colpendo. Infatti, la diminuzione del tasso di natalità unito ad un aumento esponenziale della disoccupazione giovanile ha “invecchiato” la sua popolazione   e tale invecchiamento  ha destabilizzato non solo molti processi sociali  ed  economici ma anche, ribaltato importanti previsioni di piano. In rapporto alle dinamiche sociali e demografiche circostanziate, il PSC vigente,  per quanto in  gran arte inattuato è, verosimilmente,  già superato sia in termini di standard che di dotazioni.  Esso è sovradimensionato in termine di residenzialità  e scarsamente equilibrato in termini di standard e servizi specie per quelli rivolti al disagio sociale e dei servizi. Per cui suggeriamo e proponiamo una inversione di tendenza nelle politiche di piano  in direzione di un impianto progettuale indirizzato verso un processo ed un percorso basato sulla riqualificazione, valorizzazione della struttura urbana già esistente, riuso della sua armatura edilizia, rimodulazione e potenziamento delle reti infrastrutturali. Altro aspetto fondamentale che un sano governo del territorio deve tenere in debita considerazione, sono i nuovi tempi e le nuove mode che ci impongono le nuove tecnologie: specie quelle attinenti all’informazione e dei servizi telematici. Perché queste innovazioni regimentano, oggi, in modo diverso, i tradizionali tempi della vita quotidiana e modificano la mobilità. Sicché  il concetto centralistico  va ripensato in termini nuovi  e più aderente alla realtà molle e liquida dei processi  in atto nel nostro territorio. Quindi, Cosenza  non più centralistica in termini di servizi, ma prevalentemente città d’arte,  città  incontro, città  che  riscopre ed offre alla collettività la sua memoria storica, la sua straordinaria e ricca cultura  umanistica, il turismo, le antiche tradizioni ecc., ecc..

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