Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, il sindaco Caruso ricorda Empio Malara: “Ha lasciato segni indelebili”

L’assessore all’urbanistica Pina Incarnato ha partecipato all’incontro organizzato dall’Accademia Cosentina in ricordo di Empio Malara, delegata dal sindaco Franz Caruso, impossibilitato a prendervi parte per altri impegni istituzionali precedentemente assunti e non rinviabili. L’assessore Incarnato dopo aver salutato i presenti ha sottolineato la straordinaria lungimiranza dell’architetto e urbanista Empio Malara precursore di temi oggi attuali come quello della sostenibilità ambientale e dell’integrazione piena tra edilizia residenziale ed edilizia sociale il cui esempio è a Rende, nel cuore della città nuova, a Villaggio Europa.

L’assessore Incarnato ha quindi letto il ricordo personale che il sindaco Franz Caruso non ha voluto comunque far mancare all’importante iniziativa. “Un contributo affettuoso- ha scritto il sindaco Franz Caruso - il mio, in memoria di un uomo colto, distinto e generoso, di una mente raffinata e di un socialista convinto. Qualità ed ideologia che ha poi traslato nella sua professione di architetto ed urbanista, nel suo impegno civile da strenuo difensore dell’ambiente, andando sempre ben oltre i rigidi steccati del suo tempo, aprendosi al mondo e ad un futuro che precorreva attraverso i suoi progetti, ma anche tramite i suoi tanti saggi e articoli, lungimiranti e, spesso, visionari. Milanese di adozione con Cosenza e la Calabria nel cuore, Empio Malara ha sognato per queste due realtà territoriali profondamente diverse per storia e cultura un futuro migliore, urbanisticamente avanzato. Se, da vero innamorato dei Navigli su cui concentrò la sua massima attenzione ritenendoli un punto fermo su cui ridisegnare un nuovo paesaggio milanese e lombardo, ha vagheggiato per Milano di ricostruire la grande rete europea delle vie navigabili interne della Lombardia; da amante della sua Cosenza ha, invece, vagheggiato l’idea di renderla Capitale della Calabria. Un sogno, quest’ultimo, al quale non metteva limiti, perché basato su un processo di rigenerazione della Cosenza storica che lui definiva “Alta”, nel mentre alla “nuova” Cosenza, che aveva ribattezzato, appunto, città-Capitale, attribuiva, demandando i collegamenti all'alta velocità, una centralità geografica regionale innegabile e baricentrica, riconoscendone una potenzialità urbana di gran lunga superiore a tutte le altre città calabresi. Ed ha legato quest’ambizione anche a Rende, che non ha mai voluto periferia e di cui era orgoglioso di aver redatto il Piano Regolatore, chiamato dall’allora sindaco socialista Francesco Principe, altro amico e compagno che stasera ho il piacere di ricordare. Insieme, Empio e Cecchino hanno dato vita ad un disegno urbanistico armonico anche con la città capoluogo, frutto di una visione lungimirante e non certo miope, tanto che il disegno originario di Rende, come Empio stesso ebbe modo di scrivere poco prima di lasciarci, conteneva “una normativa diretta a realizzare una città parco coniugata con il capoluogo in modo omogeneo e unitario incentrata sull’interscambio gomma ferro”. Un disegno sposato dagli allora sindaci socialisti Principe e Mancini, tanto che Empio Malara, autorizzato da Cecchino, partecipò alla redazione del piano di Cosenza coordinato da Marcello Vittorini, altro grande architetto ed urbanista socialista. Sono stati quelli anni importanti per Cosenza, per Rende e per l’intera area urbana, in cui la cultura e l’azione dei veri socialisti, ha lasciato segni indelebili, consegnando a chi è venuto dopo di loro un testimone importante di cui non tutti si sono mostrati all’altezza, forse perché più disponibili a rappresentare il potere o il proprio ego che a soddisfare i bisogni dei cittadini ed a operare per il bene dei territori.  Una consapevolezza di cui Empio Malara, penso, prese atto ma a cui non si rassegnò certamente, puntando ancora una volta sul presente e sul futuro, per come raccontano alcuni dei suoi ultimi articoli. Oggi Empio Malara non c’è più, ma il suo esempio e le sue idee rimangono e rappresentano per tutti noi un punto di ripartenza come, per fare un solo esempio, l’idea di una pianificazione urbana capace di coniugare residenzialità e socialità in perfetta armonia con l’ambiente, che condivido, peraltro, con l’amico e collega Marcello Manna che ha insignito Empio Malara della cittadinanza onoraria di Rende, riconoscendo l’alto valore di una professionalità che ha servito il proprio territorio.  La scomparsa di Empio Malara è stata una grande perdita, ma oggi deve rappresentare anche un pungolo per proseguire un cammino di crescita e di sviluppo armonico, sostenibile ed inclusivo per come egli immaginava”.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia