Una vita senza esami non merita di essere vissuta. Lo sosteneva Socrate. Già, provatelo a sostenerlo al cospetto dell’esercito di maturandi reduce dalla tanto temuta (ma attesa) notte prima degli Esami. Con la “E” maiuscola, soprattutto per loro che vivono il primo grande test della vita. Ansie, timori, ma soprattutto grandi sorrisi. Perché se da una parte serpeggia la preoccupazione da ogni poro, dall’altra c’è la consapevolezza che non ci saranno molte altre occasioni per incrociare gli sguardi dei compagni di classe, dei docenti, dei collaboratori scolastici. Perché sì, scavando scavando, si trova anche un po’ di malinconia
Sentimenti contrastanti all’ingresso dell’Istituto tecnico Industriale “Antonio Monaco” e del Liceo scientifico “Scorza” in attesa della prova d’Italiano. La liceale Arianna Curcio parla di “Giornata cruciale che si vive un po’ con la paura di sbagliare, ma si tratta pur sempre di un momento importante della nostra vita. Il mio timore più grande legato alla presenza di commissari esterni dopo anni di Dad che ci hanno colpito. Spero abbiano un po’ di pietà”. Mattia Bucarelli è sereno, nonostante tutto. “C’è un po’ d’ansia, ma l’importante è essersi svegliati”, ironizza per sdrammatizzare un po’, “perché ieri abbiamo fatto le ore piccole. Cosa temiamo? Nulla in particolare, siamo pronti, ma la seconda prova scritta può essere problematica. Dopo questo step mi mancheranno compagni e professori, ma non mi mancherà… lo studio”. Sara Massimilla è carica e avverte la responsabilità. “Dopo anni di studio e preparazione sarebbe un peccato sbagliare proprio ora. La tipologia A è un’arma a doppio taglio: la temiamo. Si sta concludendo un ciclo della nostra vita molto importante”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia