Storie di scuola e di docenti, di diritti negati e vertenze inevitabili. Molti, per inseguire il sogno di una stabilità lavorativa, hanno pure dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più cari per emigrare nelle province del centro e soprattutto del Nord Italia, dove sono disponibili le cattedre che invece mancano qui. Oggi come un secolo fa, è la storia che si ripete.
Ha il volto di Carlo, laureato e specializzato sul Sostegno, dottore di ricerca e assegnista, già precario della ricerca all’Università della Calabria. Come di Maria libera professionista abilitata con il massimo dei voti e plurispecializzata, o di Nino (tutti i nomi sono di fantasia) che hanno lasciato la loro casa, la famiglia e quanto di più caro perché passati in ruolo con la Call veloce in Piemonte, visto che in Calabria nessuna stabilizzazione era prevista per le loro classi di concorso.
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