Cosenza

Venerdì 22 Novembre 2024

La Sila affascina anche senza neve, Capodanno sold out

La Sila piace, anzitutto quando le temperature calano. Sarebbe perfetto se ci fosse la neve che invece è assente ingiustificata ormai da troppo tempo attorno ai laghi Arvo, Ampollino e Cecita. Lo sottolinea sconsolato un esercente di Camigliatello quando gli chiediamo di improvvisarsi meteorologo. «Ancora niente, purtroppo. E si vede dalla gente che c’è sul corso. Se la neve non arriva, non sarà facile». Ma per fortuna il fascino del gran bosco d’Italia resiste, e ormai da giorni tanto a Lorica quanto a Camigliatello ci sono turisti provenienti ovviamente dalla città, ma anche dal resto della Calabria e da altre regioni, a cominciare dalla Sicilia. Buone notizie per i giorni a cavallo di Capodanno, con gran parte di alberghi e ristoranti pronti a esporre il sold out alle porte d’ingresso. Lo anticipava nei giorni scorsi sempre su queste colonne il leader regionale di Confesercenti, Vincenzo Farina: «Molti alberghi in Sila sono già privi di disponibilità tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio. Un sold out che fa sperare. Certo, ci vuole tanta fiducia di questi tempi. La gente si muove e spende. Le cose vanno bene ma non benissimo. Il problema che si ha in montagna è quello di riempire le strutture non solo a Natale ma anche nei mesi successivi perché, purtroppo, si replica il modello estivo della grande affluenza in agosto e delle difficoltà degli imprenditori a giugno, luglio e settembre. Serve programmare un processo di destagionalizzazione che vada condiviso con altre filiere. E in un certo senso, la cosa sta già avvenendo. Cito ad esempio l’iniziativa con la quale la Regione ha promosso i viaggi d’istruzione in Calabria. Una proposta che è stata condivisa da un centinaio di scuole di tutto il Mezzogiorno. Un target calibrato benissimo da Occhiuto perché si è trattato di un’azione di vetrina assai efficace con i ragazzi che, oltre alla neve delle nostre montagne, hanno apprezzato le località, i borghi, le bellezze naturalistiche. In questo modo sono stati invogliati a tornare, magari con le famiglie», ha commentato Vincenzo Farina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza 

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