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Via Crucis a Cosenza, il dolore del vescovo per «quei venti di guerra»

Monsignor Gianni Checchinato ieri ha guidato la processione alla quale hanno partecipato tanti giovani

«Il messaggio che la Via Crucis ci consegna è che l'offerta che Gesù fa di se e della sua vita per il mondo intero, lui l'ha fatto una volta per sempre, l'ha fatta convinto di fare quello che stava facendo. Le sue ultime parole sono: tutto è compiuto. E il problema non è il dono infinito di Gesù, è la nostra capacità di accogliere il mistero di questa vita donata. Penso a questi giorni, ai venti di guerra che soffiano e penso che ancora dopo 2000 anni non abbiamo capito niente del messaggio del Vangelo, per cui mi auguro che magari anche grazie a questa preghiera che facciamo insieme possiamo raggiungere almeno in parte l'obiettivo della pace almeno nei cuori per poter costruire quella in tutto il mondo come il Signore desidera» Monsignor Gianni Checchinato, ieri sera, ha parlato ai tremila, soprattutto giovani, che ieri lo hanno seguito lungo il percorso della Via Crucis. Un corteo partito da piazza Loreto e che ha attraversato l’intera città “nuova” fino a giungere nella piazza della chiesa di San Nicola, intitolata a monsignor Francescantonio Nolè con le riflessioni e l’animazione dei giovani della Forania Urbana I. La comunità di fedeli cosentina ha ripercorso la Via Crucis, una liturgia unica durante l'anno, senza messa e con la lettura, durante il cammino, della Passione descritta nel Vangelo di Giovanni. Al termine la recita di una lunga preghiera per l'umanità intera ha fatto da prologo al tradizionale bacio della croce e al momento della comunione.

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