Domenica 28 luglio saranno 50 anni dalla sua ordinazione sacerdotale. Il giorno successivo, lunedì 29, invece, festeggerà un quarto di secolo dalla sua partenza per l'Africa, dove tuttora opera.
Si appresta a celebrare queste due significative ricorrenze, a ridosso una dell'altra, fra Marco Siciliano, religioso originario di Paola, unico missionario cappuccino calabrese, conosciuto un po' dappertutto in provincia di Cosenza per avervi lavorato in più centri prima di raggiungere il continente nero. Ha esercitato il suo apostolato, infatti, ad Acri, Marcellina, Belvedere Marittimo, Cetraro, Corigliano-Rossano, Morano e nella città capoluogo dove, di stanza nel convento della Riforma, ha diretto i pellegrinaggi francescani ed è stato assistente del Terz'Ordine e della Gi.Fra., segretario dell'ufficio vocazioni, insegnante di religione.
Ultimo di 8 figli in una famiglia contadina di contrada Fosse, poi trasferitasi nel centro storico, fra Marco torna volentieri nella sua Paola quando gli impegni pastorali nel Sud del mondo glielo consentono. Torna per abbracciare parenti, confratelli, amici, estimatori, ma anche per riprendersi un po' dai sacrifici, dalle privazioni, dai pericoli con cui fa i conti, da tempo e quotidianamente, in Africa. E, ogni volta, uno dei suoi primissimi appuntamenti è con il mare per qualche tuffo rigenerante nelle acque del Tirreno, dopo mesi e mesi – evidenzia – «in un territorio nel cuore del continente nero dove il mare, lontanissimo, si può soltanto sognare».
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